funerali – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com onoranze funebri palermo servizi funebri servizi funerari palermo funerali cremazioni riti funebri palermo fratelli paternostro Thu, 21 Nov 2019 08:29:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.7 https://www.paternostrosnc.com/wp-content/uploads/2016/10/50_64x64-60x60.png funerali – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com 32 32 Svolta nell’ultimo addio. https://www.paternostrosnc.com/svolta-nellultimo-addio/ Thu, 21 Nov 2019 08:29:01 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1444 Sarà la visione di troppi film americani, sarà che le tradizioni cattoliche non sono più unanimemente condivise. Di certo c’è che anche le modalità con cui dare l’estremo saluto ai propri cari cambiano. La gente inizia a preferire cerimonie personalizzate. Mentre in un rito cattolico il sacerdote tende a ripetere per tutti le stesse parole […]

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Sarà la visione di troppi film americani, sarà che le tradizioni cattoliche non sono più unanimemente condivise. Di certo c’è che anche le modalità con cui dare l’estremo saluto ai propri cari cambiano.
La gente inizia a preferire cerimonie personalizzate. Mentre in un rito cattolico il sacerdote tende a ripetere per tutti le stesse parole sul significato della morte, c’è chi vuole evidenziare le caratteristiche del defunto, quello che ha fatto, quello che amava. Ci si rivolge più all’uomo che al rapporto con Dio».

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Cremazione, dove si usa di più e di meno nel mondo. https://www.paternostrosnc.com/cremazione-si-usa-piu-meno-nel-mondo-2/ Fri, 13 Sep 2019 06:44:45 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1367 Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari. Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire, ma di bruciare i […]

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Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari. Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire, ma di bruciare i cadaveri. È un metodo in crescita nel nostro Paese, ma ancora molto meno utilizzato che in altre aree. Ci sono enormi differenze infatti tra Paese e Paese nel mondo. Una mappa della Cremation Society della Gran Bretagna ce lo mostra.

Molto dipende dalle tradizioni culturali e religiose del luogo, anche se pure tra Paesi dalla cultura simile si osservano abitudini differenti.

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Che cosa significa affidare le ceneri a qualcuno? https://www.paternostrosnc.com/cosa-significa-affidare-le-ceneri-qualcuno/ Sat, 31 Aug 2019 06:27:41 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1355 Sfatiamo un mito molto comune: affidare l’urna a qualcuno non significa che l’affidatario potrà decidere che cosa fare delle ceneri. Tutt’ altro! L’affidatario dovrà infatti custodire l’urna presso la propria abitazione di residenza fino al momento della propria morte; dopo il decesso, l’urna affidatagli dovrà tornare in cimitero. Prima di proseguire oltre, facciamo un piccolo […]

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Sfatiamo un mito molto comune: affidare l’urna a qualcuno non significa che l’affidatario potrà decidere che cosa fare delle ceneri.

Tutt’ altro!

L’affidatario dovrà infatti custodire l’urna presso la propria abitazione di residenza fino al momento della propria morte; dopo il decesso, l’urna affidatagli dovrà tornare in cimitero.

Prima di proseguire oltre, facciamo un piccolo passo indietro, utile a ricordare che, in seguito della cremazione, le ceneri possono essere:

collocate in cimitero (tumulate in appositi loculi o nelle tombe di famiglia),
OPPURE disperse in natura o negli appositi spazi all’interno di cimiteri (leggi l’articolo Dove disperdere le ceneri di cremazione)
OPPURE affidate a qualcuno che, per legge, dovrà custodirle presso la propria abitazione.

 Che cosa significa affidare le ceneri a una persona?
L’affido significa che le ceneri devono essere custodite presso l’indirizzo di residenza della persona affidataria. Per capirci: se l’affidatario cambia residenza, deve dichiarare in Comune anche il cambio di residenza dell’urna.

Nel momento in cui l’affidatario muore, l’urna non passa in eredità a qualcuno della famiglia e non è possibile chiedere la dispersione delle ceneri; l‘unica collocazione possibile è il cimitero.

Sono previsti sanzioni o controlli?
Molto spesso sentiamo persone affermare: “Sì, ma chi verrà mai a controllare?”

La verità è che l’affido dell’urna viene segnato in un apposito registro comunale e, in qualsiasi momento, possono essere richiesti controlli da parte delle autorità competenti.

Se l’urna non risulta presso la residenza dichiarata o se è stata manomessa in qualche modo, l’affidatario rischia pesanti ammende pecuniarie e fino anche alla reclusione in carcere.

Per la legge italiana, infatti, le ceneri sono equiparate a un cadavere e qualsiasi manomissione non autorizzata è considerata vilipendio.

L’affido può essere richiesto da un parente (con il consenso degli altri aventi diritto).
Se una persona muore senza aver lasciato alcuna disposizione scritta, l’affido può essere richiesto da un parente in linea diretta (coniuge, figlio, nipote), purché ci sia il consenso di tutti gli altri parenti di pari ordine e grado.

In un caso o nell’altra, la persona affidataria dovrà firmare tutti i documenti necessari, richiesti dal Comune di decesso e, se diverso, dal Comune di destinazione delle ceneri (di solito, è l’agenzia di Onoranza Funebri a fare da tramite tra i superstiti e gli uffici comunali).

 

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Morti, sono troppi: 53 milioni l’anno. Non c’è più Terra. E anche a cremarli… https://www.paternostrosnc.com/morti-troppi-53-milioni-lanno-non-ce-piu-terra-anche-cremarli/ Sat, 31 Aug 2019 05:59:27 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1351 Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura […]

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Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura “classica”. Ci si può far cremare, è vero, non si occupa posto ma s’inquina. E allora? Allora le soluzioni proposte sono diverse, il tema della Morte è però tema delicato e diverso a seconda delle culture. L’unica certezza è che una soluzione andrà trovata, perché di spazio non ce n’è più.
In Inghilterra, per esempio, la stima è che la terra disponibile per ospitare sepolture finirà entrò 5 anni. Praticamente domani.
L’ex presidente del Faculty of Public Health, John Ashton, ha proposto di sfruttare le area adiacenti ad autostrade e piste ciclabili. Zone dove non si può costruire per ragioni di sicurezze e punti dove il caro estinto diventerebbe letteralmente concime, favorendo la crescita di piante e fiori ornamentali ma soprattutto diventando sostenibile. Oltreoceano, negli Stati Uniti, sono andati oltre, anche se lì la terra, per ora, non manca.
Dal 2020 a Washington sarà possibile utilizzare i resti umani per concimare il giardino. Più o meno letteralmente. I cadaveri verranno inseriti in cilindri di acciaio, dove saranno aggiunti paglia, legno e soprattutto batteri che trasformeranno il tutto in terriccio nel giro di un paio di mesi. Terriccio da stendere direttamente nelle proprie fioriere. La Recompose, la società che fornirà questo servizio, ha anche creato un luogo dove è possibile seguire l’evoluzione del proprio defunto da cadavere a terra. Macabro a dirsi e ancor di più a vedersi, ma nulla più, in fondo, del vecchio “pulvis es, et in pulverem reverteris”.
Un problema, quello del ‘sovraffollamento cadaverico’ che può apparire come marginale. Ma non è così visti i ritmi di crescita della popolazione umana.
Oltre 53 milioni le persone che muoiono ogni anno: 53.3 secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per seppellirli servirebbero 10.788.830 ettari di terra, stimando per ognuno uno spazio di un metro per due. Ma non è tutto. Per le sepolture tradizionali, o almeno tradizionali per la nostra cultura, quelle cioè con bara di legno e quant’altro, solo negli Usa ogni anno si abbattono 1.6 milioni di ettari di foresta per ottenere i 13 milioni di chili di legno per la realizzazione delle bare. Alberi che, in vita, mangerebbero la bellezza di 65 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. Oltre a 2.700 tonnellate di rame e bronzo, 104 tonnellate di acciaio e addirittura 1.636.000 di tonnellate di cemento. Questo solo negli Usa.
Numeri alla mano è evidente che è un approccio non sostenibile. La prima alternativa, che ha alleggerito questo tipo di problema nel nostro Paese dove ogni anno ci sono 300 mila morti e dove ci sono liste di attesa in più di un cimitero, è la cremazione. Quasi un italiano su tre sceglie questa

possibilità. La cremazione però, se da un lato libera la terra e risolve quindi il problema dello spazio, non risolve quello della sostenibilità. I forni infatti inquinano e hanno un alto impatto ambientale.

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Recupero e trasporto salma in Italia. https://www.paternostrosnc.com/recupero-trasporto-salma-italia/ Sat, 27 Jul 2019 13:58:38 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1324 Recupero e trasporto salma in Italia: Il trasporto delle salme, salvo speciali disposizioni dei regolamenti comunali, dal luogo del decesso al deposito di osservazione, all’ obitorio o al cimitero si esegue a cura del Comune, in carro chiuso, sempre che gli interessati non richiedano di servirsi di mezzi speciali di trasporto (a pagamento). Il trasporto […]

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Recupero e trasporto salma in Italia:

Il trasporto delle salme, salvo speciali disposizioni dei regolamenti comunali, dal luogo del decesso al deposito di osservazione, all’ obitorio o al cimitero si esegue a cura del Comune, in carro chiuso, sempre che gli interessati non richiedano di servirsi di mezzi speciali di trasporto (a pagamento). Il trasporto deve essere comunque effettuato in modo da garantire il decoro del servizio. L’Unità Sanitaria Locale competente vigila e controlla il servizio, ne riferisce annualmente al Sindaco e gli propone i provvedimenti necessari ad assicurarne la regolarità. Il trasporto dei cadaveri effettuato prima che siano trascorse 24 ore dal momento del decesso (periodo di osservazione) deve essere eseguito in modo da non ostacolare eventuali manifestazioni di vita.

 

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Cimiteri sovraffollati? C’è una nuova proposta per seppellire i morti. https://www.paternostrosnc.com/cimiteri-sovraffollati-ce-nuova-proposta-seppellire-morti-lungo-le-strade/ Tue, 16 Jul 2019 06:58:35 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1312 C’è poco da fare: la gente si ostina a morire. E per seppellirla aumentiamo il consumo di suolo e l’inquinamento. Un vero problema, specialmente in alcuni Paesi come il Regno Unito, che tra cinque anni potrebbe finire lo spazio disponibile nei cimiteri. Da tempo gli esperti stanno cercando soluzioni e proprio da Oltre Manica oggi […]

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C’è poco da fare: la gente si ostina a morire. E per seppellirla aumentiamo il consumo di suolo e l’inquinamento. Un vero problema, specialmente in alcuni Paesi come il Regno Unito, che tra cinque anni potrebbe finire lo spazio disponibile nei cimiteri.
Da tempo gli esperti stanno cercando soluzioni e proprio da Oltre Manica oggi arriva una nuova proposta, che qualcuno potrebbe ritenere bizzarra se non addirittura un po’ macabra: corridoi verdi di sepoltura lungo strade, ferrovie e marciapiedi, sfruttando anche quei terreni cuscinetto tra campagna e città che non trovano altra destinazione d’uso.
L’idea è del consulente per tematiche di salute pubblica John Ashton, che nel suo articolo, pubblicato sulle pagine del Journal of the Royal Society of Medicine, sottolinea come sia necessaria una nuova strategia per predisporre i luoghi di sepoltura. Una strategia che sia eco-compatibile, che guardi al pianeta che lasceremo alle generazioni future.
Per motivi culturali e religiosi in Occidente sono ancora moltissime le persone che scelgono la sepoltura anziché la cremazione, un sistema che sì permette di risparmiare spazio ma che non risolve il problema dell’inquinamento né del suolo (dato che a volte le urne vengono comunque seppellite) né dell’ambiente in genere (serve energia per bruciare i corpi e i prodotti di combustione vengono rilasciati in atmosfera). Occorre dunque trovare nuovi spazi, che magari, oltre a ospitare i nostri cari defunti, svolgano anche altre funzioni.
Così Ashton ha proposto di creare dei viali di sepoltura verdi che corrano lungo strade e ferrovie, oppure di assegnare una nuova destinazione d’uso a quei terreni che non possono essere utilizzati per altri scopi. Ancora, il consulente avanza l’idea di bloccare la cementificazione dei terreni agricoliai margini delle città destinandoli invece a ospitare i defunti e trasformandoli in un cuscinetto verde.

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Come funziona il servizio funebre? https://www.paternostrosnc.com/funziona-servizio-funebre/ Fri, 28 Jun 2019 13:06:44 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1301 In primo luogo è importante distinguere tra il decesso avvenuto in casa e quello registrato in ospedale o in una clinica privata. Nel primo caso i congiunti o conviventi devono immediatamente avvisare il medico di famiglia, la guardia medica o il 118. Un medico dovrà accertare e certificare la morte, rilasciando un apposito atto che verrà […]

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In primo luogo è importante distinguere tra il decesso avvenuto in casa e quello registrato in ospedale o in una clinica privata. Nel primo caso i congiunti o conviventi devono immediatamente avvisare il medico di famiglia, la guardia medica o il 118. Un medico dovrà accertare e certificare la morte, rilasciando un apposito atto che verrà dato in copia ai parenti e trasmesso al Comune di competenza, ovvero quello sul cui territorio si verifica la scomparsa. Nel caso delle strutture sanitarie provvede direttamente a tale incombenza il direttore o un suo delegato. Se muore un partente che fare? Questa resta la domanda di chi deve pensare all’estremo saluto. I familiari in entrambi i casi dovranno comunque rivolgersi a un’impresa di onoranze funebri per organizzare il funerale. Ogni Comune disciplina con un proprio regolamento le tariffe per i diversi servizi [1], ma generalmente si deve pagare un contributo per il trasporto, anche all’estero, uno per l’inumazione, per la tumulazione o per la cremazione. Non è possibile riportare un elenco completo e soprattutto le corrispettive tariffe perché ogni amministrazione comunale, applica le proprie decisioni in modo differente, ma sempre facendo riferimento alle indicazioni delle leggi nazionali vigenti.

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Cosa vuoi diventare dopo la morte: una lapide, un albero o un corallo? https://www.paternostrosnc.com/cosa-vuoi-diventare-la-morte-lapide-un-albero-un-corallo/ Fri, 28 Jun 2019 12:53:20 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1298 Life after life, la vita oltre la vita. E non stiamo parlando di un ipotetico aldilà, ma del fatto, che, una volta morti, possiamo in qualche modo essere reimmessi nel ciclo della vita, nella natura. Rientrare in the circle of life, per fare un’altra citazione. Una risposta alla volontà di essere sostenibile, di non essere […]

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Life after life, la vita oltre la vita. E non stiamo parlando di un ipotetico aldilà, ma del fatto, che, una volta morti, possiamo in qualche modo essere reimmessi nel ciclo della vita, nella natura.
Rientrare in the circle of life, per fare un’altra citazione.
Una risposta alla volontà di essere sostenibile, di non essere rinchiusi tra alluminio, legno e marmo, in un luogo che sa solo di morte e che spesso diventa una piaga urbanistica per le nostre città. Un modo anche per recuperare il rapporto con i morti e con i tabù legati alla morte, inglobando, con maggiore serenità, questa fase della vita dei nostri cari, nel nostro percorso.

In Inghilterra i cimiteri verdi, dove le lapidi sono sostituite da rigogliosi alberi commemorativi, sono una prassi comune.
Pensaci: questa soluzione soddisfa anche chi ha necessità di vivere il lutto recandosi con frequenza sul luogo di sepoltura. Non potrà portare fiori o pulire la foto o la lapide, ma forse il rapporto potrebbe diventare addirittura più intimo e salutare. Per il parente, ma anche per utenti di passaggio, significherebbe vivere uno spazio naturale, verde, che magari esplode di vita, godendo della pace di quel luogo e, se qualcuno ne sente il bisogno, perché no, facendo quattro chiacchiere con quell’albero, riparati dalle sue fronde.

Dispersione delle ceneri e nuove sepolture ecologiche.
Le soluzioni progettate in tal senso sono davvero varie. Ma non tutte lecite nella totalità dei paesi, specialmente in Italia.

Capsula Mundi.
È un progetto italiano di Anna Citelli e Raoul Bretzel: un baccello a forma di uovo, in cui il corpo del defunto è posto in posizione fetale all’interno di un contenitore in materiale biodegradabile, prima di essere sepolto nella terra. Sopra il luogo di sepoltura, e quindi sopra l’uovo, viene piantato un albero, scelto dal defunto prima della morte o dalla sua famiglia.
Il progetto è anche in esposizione alla Triennale di Milano fino all’1 settembre 2019.

Un vestito funebre con spore di funghi.
Jae Rhim Lee, artista e fondatore di Ceoio, realizza una speciale veste funebre che nel tessuto ospita le spore di diverse tipi di funghi. Questi organismi cresceranno nutrendosi del corpo del defunto, accelerandone la decomposizione.

Compostaggio umano.
Lo stato di Washington è il primo stato Usa a consentire la trasformazione in fertilizzante di resti umani (da maggio 2020), come alternativa alla sepoltura o alla cremazione. Il corpo che viene avvolto in un sudario e posizionato in un lungo vaso cilindrico, per essere poi adagiato su un letto fatto di materiale organico, come paglia, erba medica, trucioli di legno, erba medica e paglia. Si accellera l’attività microbica aspirando periodicamente l’aria e fornendo ossigeno. In un mese circa i resti vengono ridotti in compostaggio e possono essere usati come concimi.

Bara ecologica e biodegradabile.
Di Shaina Garfield l’idea di realizzare una bara ecologica, Leaves, che utilizza un fungo per aiutare a biodegradare il corpo in modo che si decomponga rapidamente, fertilizzando il terreno circostante. Il corpo viene avvolto in cotone naturale, posato su una superficie di legno di pino, fissato con una rete tessuta di corda che è stata allacciata con spore fungine.

“Negli Stati Uniti, consumiamo immense quantità di risorse per fare le nostre bare, emettiamo tossine nell’aria durante la cremazione e contaminiamo la nostra acqua durante l’imbalsamazione”, ha spiegato la Garfield.
In Gran Bretagna si utilizzano molto il vimini e il cartone. Ma più di recente si sono adoperati anche la foglia di banana, il bambù, la lana. Una delle principali industrie tessili del Regno Unito, Hainswort, ha registrato un aumento del 700% della domanda di bare di lana nel 2011-2012. E le bare sono talmente piaciute a Carlo d’Inghilterra, che le espose a casa sua in occasione di una fiera ecologica.

Barriere coralline artificiali.
Ceneri mescolate con una speciale miscela di cemento per creare con esse una sfera che verrà poi fatta affondare nei pressi della barriera corallina preferita, dove sarà colonizzata da microrganismi e creature varie.
Si chiama Eternal reef e sostiene la vita marina in un momento in cui le barriere coralline tradizionali subiscono un deterioramento significativo.

Urna in bioplastica.
Un’urna a forma conica, in cui le ceneri del defunto vengono rilasciate gradualmente nella natura.
Il progetto è dello studio Nienke Hoogvliet che ha sfruttato un metodo per trasformare le acque reflue, partendo in particolare dai batteri presenti nelle acque di scarico, in bioplastica, che combinata alle ceneri dà vita a questa urna di cremazione sostenibile.

Bios Incube di Bios Urn.
Il primo incubatore ad albero progettato per l’aldilà: un sistema intelligente che funziona insieme a Bios Urn, un’urna biodegradabile che conserva le ceneri cremate. L’incubatore viene fornito con un seme all’interno che diventerà un albero e la crescita della pianta viene monitorata tramite un’app per smartphone. Il tutto è accessoriato con un sistema di auto-irrigazione incorporato che si attiva da un dispositivo collegato alla superficie del terreno.

Riduzione in cenere con idrolisi alcalina.
Invece del fuoco, l’idrolisi alcalina, per riportare il corpo ai suoi elementi base.
Il liquido sterile privo di DNA che risulta viene restituito al ciclo dell’acqua, mentre le ceneri ossee che lo accompagnano rimangono in un’urna da dare ai propri cari. Con questo procedimento si riducono le emissioni di gas serra di un funerale di circa il 35%.

Dispersione delle ceneri e le nuove sepolture ecologiche in Italia.
Esiste una legge nazionale che permette la dispersione delle ceneri nel terreno, in aree a ciò appositamente destinate all’interno dei cimiteri, in natura o in aree private, mentre è vietata nei centri urbani (art. 3, L. 30.3.2001 n. 130). L’applicazione della legge è demandata a livello locale, per questo è sempre bene informarsi presso gli uffici preposti.

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Quanto costa un cofano? https://www.paternostrosnc.com/quanto-costa-un-cofano-2/ Thu, 30 May 2019 06:43:40 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1273 Ricerca, qualità ed estetica hanno un prezzo. E i cofani non fanno eccezione. «Ma perché devo investire di più per un cofano? In fondo molti clienti scelgono cofani di media qualità, sempre buoni, ma non pezzi unici di alta ebanisteria o cofani dal design esclusivo». Questo potrebbe essere il pensiero di un impresario. Ma l’impresario […]

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Ricerca, qualità ed estetica hanno un prezzo. E i cofani non fanno eccezione.

«Ma perché devo investire di più per un cofano? In fondo molti clienti scelgono cofani di media qualità, sempre buoni, ma non pezzi unici di alta ebanisteria o cofani dal design esclusivo». Questo potrebbe essere il pensiero di un impresario. Ma l’impresario è prima di tutto un imprenditore e come tale deve sempre pensare a dare il massimo alla propria clientela, sia in termini di scelta sia di qualità. Solo in questo modo può soddisfare tutte le aspettative e, grazie anche al passaparola, incrementare il gradimento e la fidelizzazione della propria impresa. È quindi importante avere una sala esposizioni luminosa, elegante e sobria, allestita con cofani di fattura e qualità differenti, in grado di rispondere a vari gusti ed esigenze. Accanto ai cofani più economici, ma sempre dignitosi anche nella loro semplicità, si affiancano i modelli di fascia media, in varie tipologie di essenze, per poi finire con i top della gamma, destinati soprattutto a chi è alla ricerca di modelli particolari ed esclusivi. Affidandosi ad aziende serie e importanti, che investono in ricerca e tecnologia garantendo elevati standard di produzione, l’impresario è certo di poter continuare a ordinare prodotti di alta qualità, senza sorprese o imperfezioni, sia per i modelli più economici sia per quelli più ricercati. Bisogna sapere che, oltre a essere sempre al centro della cerimonia funebre, il cofano è l’ultimo dono che la famiglia sceglie di fare al proprio caro ed è anche l’ultimo ricordo che resterà di lui. Per questo motivo, sia che si tratti di un modello di alta gamma sia nel caso che la scelta ricada su un prodotto più economico, questo deve essere sempre e comunque un cofano elegante, raffinato e di classe, in grado di valorizzare l’ultimo saluto e comunque sempre all’ altezza delle aspettative della famiglia.

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Le ferie per lutto. https://www.paternostrosnc.com/le-ferie-lutto-2/ Wed, 29 May 2019 06:25:14 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1266 Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto, per legge, a tre giorni lavorativi di permesso all’anno per lutto familiare. Si tratta di un vero e proprio permesso retribuito, cioè goduto a spese del datore di lavoro, che si riferisce a giornate lavorative, ossia non comprendenti i giorni festivi e il sabato (nel caso di settimana lavorativa […]

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Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto, per legge, a tre giorni lavorativi di permesso all’anno per lutto familiare. Si tratta di un vero e proprio permesso retribuito, cioè goduto a spese del datore di lavoro, che si riferisce a giornate lavorative, ossia non comprendenti i giorni festivi e il sabato (nel caso di settimana lavorativa corta), tranne in alcuni casi particolari. Ne possono usufruire anche i lavoratori a tempo determinato, purché dipendenti. Vediamo come godere delle ferie per lutto e in quali casi è possibile richiederle.

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