funerale – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com onoranze funebri palermo servizi funebri servizi funerari palermo funerali cremazioni riti funebri palermo fratelli paternostro Sat, 31 Aug 2019 05:59:27 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.7 https://www.paternostrosnc.com/wp-content/uploads/2016/10/50_64x64-60x60.png funerale – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com 32 32 Morti, sono troppi: 53 milioni l’anno. Non c’è più Terra. E anche a cremarli… https://www.paternostrosnc.com/morti-troppi-53-milioni-lanno-non-ce-piu-terra-anche-cremarli/ Sat, 31 Aug 2019 05:59:27 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1351 Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura […]

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Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura “classica”. Ci si può far cremare, è vero, non si occupa posto ma s’inquina. E allora? Allora le soluzioni proposte sono diverse, il tema della Morte è però tema delicato e diverso a seconda delle culture. L’unica certezza è che una soluzione andrà trovata, perché di spazio non ce n’è più.
In Inghilterra, per esempio, la stima è che la terra disponibile per ospitare sepolture finirà entrò 5 anni. Praticamente domani.
L’ex presidente del Faculty of Public Health, John Ashton, ha proposto di sfruttare le area adiacenti ad autostrade e piste ciclabili. Zone dove non si può costruire per ragioni di sicurezze e punti dove il caro estinto diventerebbe letteralmente concime, favorendo la crescita di piante e fiori ornamentali ma soprattutto diventando sostenibile. Oltreoceano, negli Stati Uniti, sono andati oltre, anche se lì la terra, per ora, non manca.
Dal 2020 a Washington sarà possibile utilizzare i resti umani per concimare il giardino. Più o meno letteralmente. I cadaveri verranno inseriti in cilindri di acciaio, dove saranno aggiunti paglia, legno e soprattutto batteri che trasformeranno il tutto in terriccio nel giro di un paio di mesi. Terriccio da stendere direttamente nelle proprie fioriere. La Recompose, la società che fornirà questo servizio, ha anche creato un luogo dove è possibile seguire l’evoluzione del proprio defunto da cadavere a terra. Macabro a dirsi e ancor di più a vedersi, ma nulla più, in fondo, del vecchio “pulvis es, et in pulverem reverteris”.
Un problema, quello del ‘sovraffollamento cadaverico’ che può apparire come marginale. Ma non è così visti i ritmi di crescita della popolazione umana.
Oltre 53 milioni le persone che muoiono ogni anno: 53.3 secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per seppellirli servirebbero 10.788.830 ettari di terra, stimando per ognuno uno spazio di un metro per due. Ma non è tutto. Per le sepolture tradizionali, o almeno tradizionali per la nostra cultura, quelle cioè con bara di legno e quant’altro, solo negli Usa ogni anno si abbattono 1.6 milioni di ettari di foresta per ottenere i 13 milioni di chili di legno per la realizzazione delle bare. Alberi che, in vita, mangerebbero la bellezza di 65 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. Oltre a 2.700 tonnellate di rame e bronzo, 104 tonnellate di acciaio e addirittura 1.636.000 di tonnellate di cemento. Questo solo negli Usa.
Numeri alla mano è evidente che è un approccio non sostenibile. La prima alternativa, che ha alleggerito questo tipo di problema nel nostro Paese dove ogni anno ci sono 300 mila morti e dove ci sono liste di attesa in più di un cimitero, è la cremazione. Quasi un italiano su tre sceglie questa

possibilità. La cremazione però, se da un lato libera la terra e risolve quindi il problema dello spazio, non risolve quello della sostenibilità. I forni infatti inquinano e hanno un alto impatto ambientale.

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Tanatoprassi https://www.paternostrosnc.com/tanatoprassi/ Sat, 27 Jul 2019 14:11:18 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1329 Diversi termini sono utilizzati dai direttori delle pompe funebri per designare questo trattamento, come conservazione sanitaria, trattamento igienico, preparazione del cadavere ecc. Nel far conoscere la Tanatoprassi al grande pubblico, il direttore della Fratelli Paternostro S.n.c. deve egli stesso essere convinto che essa è efficace e che fa parte di un moderno procedimento funerario. Legalmente, […]

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Diversi termini sono utilizzati dai direttori delle pompe funebri per designare questo trattamento, come conservazione sanitaria, trattamento igienico, preparazione del cadavere ecc.
Nel far conoscere la Tanatoprassi al grande pubblico, il direttore della Fratelli Paternostro S.n.c. deve egli stesso essere convinto che essa è efficace e che fa parte di un moderno procedimento funerario. Legalmente, bisogna ottenere il permesso prima di procedere al trattamento, dando come ragioni di impiego le seguenti:
in primo luogo ciò assicura che non sussistano rischi o paura d’infezione nel contatto con il cadavere;
in secondo luogo ciò produce, senza mutilazioni, un colore e un’aria naturale sul corpo tali da far pensare ad un essere vivente;
in terzo luogo ciò arresta le modificazioni dovute alla putrefazione che si presentano come emissioni e scoli da tutti gli orifizi del corpo.
E’ importante avere dalla propria parte la classe medica e perciò è bene effettuare incontri con medici ed ufficiali sanitari locali e incoraggiarli a dare sostegno al trattamento.creamazioni tumulazioni palermo
Come già detto in precedenza, il procedimento attuale di tanatoprassi è un metodo di conservazione temporanea e di presentazione del defunto, relativamente semplice in termini di principio, ma che richiede da parte del tanatoprattore delle solide conoscenze sia teoriche che pratiche, senza contare alcune qualità morali indispensabili per esercitare una professione così delicata. Si tratta in realtà di una iniezione intra-arteriosa di un liquido antisettico che disinfetta e conserva, ad una pressione abbastanza forte da farlo mescolare al sangue, la maggiore fonte di decomposizione. Viene praticato un drenaggio venoso di lieve entità, seguito dal drenaggio delle cavità addominali e toraciche, soprattutto in presenza di determinate malattie.
Questi trattamenti vengono completati da una accurata pulizia e sistemazione del cadavere e dalle cure al viso che renderanno così alla famiglia un defunto “tranquillo e tranquillizzante”, una immagine serena che rimarrà per molto tempo nei loro ricordi.

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CREMAZIONE A PALERMO https://www.paternostrosnc.com/cremazione-a-palermo-2/ Mon, 22 Jul 2019 06:39:31 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1320 Come si svolge la cremazione: La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna. Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. […]

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Come si svolge la cremazione:

La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna.

Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. In quest’ultimo caso, l’urna deve essere realizzata in un materiale resistente non degradabile e sigillata con saldatura, anche a freddo o tramite collanti.
Per lo svolgimento della cremazione è previsto il pagamento di una tariffa stabilita dal Ministero dell’Interno e aggiornata anno per anno, in base al Decreto Ministeriale del 1° luglio del 2002, elaborato di concerto con il Ministero della Salute.

Chi può richiedere la cremazione:

Esistono diverse modalità per richiedere la cremazione che riassumiamo qui di seguito:
Volontà testamentaria espressa dal defunto
Volontà manifestata da parte dei parenti del defunto : in primo luogo dal coniuge o, in sua mancanza, dal parente più prossimo, individuato sulla base degli articoli 74 e seguenti del Codice Civile. In caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, è necessario che gli stessi siano tutti d’accordo.
Iscrizione a una società di cremazione, con presentazione di una dichiarazione sottoscritta dall’associato e convalidata dal presidente della stessa associazione. In questo caso la società di cremazione farà valere la volontà del defunto anche in presenza di familiari dissenzienti.

Come richiedere la cremazione:

La cremazione deve essere autorizzata dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso, previa presentazione di un atto scritto che testimoni la volontà di cremazione. La documentazione deve includere un certificato redatto dal medico curante o dal medico necroscopico, con firma autenticata dal coordinatore sanitario. Deve risultare escluso il sospetto di morte dovuta a reato.

Tempi di rilascio e validità:

In presenza delle condizioni previste dalla legge, il rilascio dell’autorizzazione è immediato e la sua validità è illimitata.

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Come funziona il servizio funebre? https://www.paternostrosnc.com/funziona-servizio-funebre/ Fri, 28 Jun 2019 13:06:44 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1301 In primo luogo è importante distinguere tra il decesso avvenuto in casa e quello registrato in ospedale o in una clinica privata. Nel primo caso i congiunti o conviventi devono immediatamente avvisare il medico di famiglia, la guardia medica o il 118. Un medico dovrà accertare e certificare la morte, rilasciando un apposito atto che verrà […]

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In primo luogo è importante distinguere tra il decesso avvenuto in casa e quello registrato in ospedale o in una clinica privata. Nel primo caso i congiunti o conviventi devono immediatamente avvisare il medico di famiglia, la guardia medica o il 118. Un medico dovrà accertare e certificare la morte, rilasciando un apposito atto che verrà dato in copia ai parenti e trasmesso al Comune di competenza, ovvero quello sul cui territorio si verifica la scomparsa. Nel caso delle strutture sanitarie provvede direttamente a tale incombenza il direttore o un suo delegato. Se muore un partente che fare? Questa resta la domanda di chi deve pensare all’estremo saluto. I familiari in entrambi i casi dovranno comunque rivolgersi a un’impresa di onoranze funebri per organizzare il funerale. Ogni Comune disciplina con un proprio regolamento le tariffe per i diversi servizi [1], ma generalmente si deve pagare un contributo per il trasporto, anche all’estero, uno per l’inumazione, per la tumulazione o per la cremazione. Non è possibile riportare un elenco completo e soprattutto le corrispettive tariffe perché ogni amministrazione comunale, applica le proprie decisioni in modo differente, ma sempre facendo riferimento alle indicazioni delle leggi nazionali vigenti.

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Cosa vuoi diventare dopo la morte: una lapide, un albero o un corallo? https://www.paternostrosnc.com/cosa-vuoi-diventare-la-morte-lapide-un-albero-un-corallo/ Fri, 28 Jun 2019 12:53:20 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1298 Life after life, la vita oltre la vita. E non stiamo parlando di un ipotetico aldilà, ma del fatto, che, una volta morti, possiamo in qualche modo essere reimmessi nel ciclo della vita, nella natura. Rientrare in the circle of life, per fare un’altra citazione. Una risposta alla volontà di essere sostenibile, di non essere […]

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Life after life, la vita oltre la vita. E non stiamo parlando di un ipotetico aldilà, ma del fatto, che, una volta morti, possiamo in qualche modo essere reimmessi nel ciclo della vita, nella natura.
Rientrare in the circle of life, per fare un’altra citazione.
Una risposta alla volontà di essere sostenibile, di non essere rinchiusi tra alluminio, legno e marmo, in un luogo che sa solo di morte e che spesso diventa una piaga urbanistica per le nostre città. Un modo anche per recuperare il rapporto con i morti e con i tabù legati alla morte, inglobando, con maggiore serenità, questa fase della vita dei nostri cari, nel nostro percorso.

In Inghilterra i cimiteri verdi, dove le lapidi sono sostituite da rigogliosi alberi commemorativi, sono una prassi comune.
Pensaci: questa soluzione soddisfa anche chi ha necessità di vivere il lutto recandosi con frequenza sul luogo di sepoltura. Non potrà portare fiori o pulire la foto o la lapide, ma forse il rapporto potrebbe diventare addirittura più intimo e salutare. Per il parente, ma anche per utenti di passaggio, significherebbe vivere uno spazio naturale, verde, che magari esplode di vita, godendo della pace di quel luogo e, se qualcuno ne sente il bisogno, perché no, facendo quattro chiacchiere con quell’albero, riparati dalle sue fronde.

Dispersione delle ceneri e nuove sepolture ecologiche.
Le soluzioni progettate in tal senso sono davvero varie. Ma non tutte lecite nella totalità dei paesi, specialmente in Italia.

Capsula Mundi.
È un progetto italiano di Anna Citelli e Raoul Bretzel: un baccello a forma di uovo, in cui il corpo del defunto è posto in posizione fetale all’interno di un contenitore in materiale biodegradabile, prima di essere sepolto nella terra. Sopra il luogo di sepoltura, e quindi sopra l’uovo, viene piantato un albero, scelto dal defunto prima della morte o dalla sua famiglia.
Il progetto è anche in esposizione alla Triennale di Milano fino all’1 settembre 2019.

Un vestito funebre con spore di funghi.
Jae Rhim Lee, artista e fondatore di Ceoio, realizza una speciale veste funebre che nel tessuto ospita le spore di diverse tipi di funghi. Questi organismi cresceranno nutrendosi del corpo del defunto, accelerandone la decomposizione.

Compostaggio umano.
Lo stato di Washington è il primo stato Usa a consentire la trasformazione in fertilizzante di resti umani (da maggio 2020), come alternativa alla sepoltura o alla cremazione. Il corpo che viene avvolto in un sudario e posizionato in un lungo vaso cilindrico, per essere poi adagiato su un letto fatto di materiale organico, come paglia, erba medica, trucioli di legno, erba medica e paglia. Si accellera l’attività microbica aspirando periodicamente l’aria e fornendo ossigeno. In un mese circa i resti vengono ridotti in compostaggio e possono essere usati come concimi.

Bara ecologica e biodegradabile.
Di Shaina Garfield l’idea di realizzare una bara ecologica, Leaves, che utilizza un fungo per aiutare a biodegradare il corpo in modo che si decomponga rapidamente, fertilizzando il terreno circostante. Il corpo viene avvolto in cotone naturale, posato su una superficie di legno di pino, fissato con una rete tessuta di corda che è stata allacciata con spore fungine.

“Negli Stati Uniti, consumiamo immense quantità di risorse per fare le nostre bare, emettiamo tossine nell’aria durante la cremazione e contaminiamo la nostra acqua durante l’imbalsamazione”, ha spiegato la Garfield.
In Gran Bretagna si utilizzano molto il vimini e il cartone. Ma più di recente si sono adoperati anche la foglia di banana, il bambù, la lana. Una delle principali industrie tessili del Regno Unito, Hainswort, ha registrato un aumento del 700% della domanda di bare di lana nel 2011-2012. E le bare sono talmente piaciute a Carlo d’Inghilterra, che le espose a casa sua in occasione di una fiera ecologica.

Barriere coralline artificiali.
Ceneri mescolate con una speciale miscela di cemento per creare con esse una sfera che verrà poi fatta affondare nei pressi della barriera corallina preferita, dove sarà colonizzata da microrganismi e creature varie.
Si chiama Eternal reef e sostiene la vita marina in un momento in cui le barriere coralline tradizionali subiscono un deterioramento significativo.

Urna in bioplastica.
Un’urna a forma conica, in cui le ceneri del defunto vengono rilasciate gradualmente nella natura.
Il progetto è dello studio Nienke Hoogvliet che ha sfruttato un metodo per trasformare le acque reflue, partendo in particolare dai batteri presenti nelle acque di scarico, in bioplastica, che combinata alle ceneri dà vita a questa urna di cremazione sostenibile.

Bios Incube di Bios Urn.
Il primo incubatore ad albero progettato per l’aldilà: un sistema intelligente che funziona insieme a Bios Urn, un’urna biodegradabile che conserva le ceneri cremate. L’incubatore viene fornito con un seme all’interno che diventerà un albero e la crescita della pianta viene monitorata tramite un’app per smartphone. Il tutto è accessoriato con un sistema di auto-irrigazione incorporato che si attiva da un dispositivo collegato alla superficie del terreno.

Riduzione in cenere con idrolisi alcalina.
Invece del fuoco, l’idrolisi alcalina, per riportare il corpo ai suoi elementi base.
Il liquido sterile privo di DNA che risulta viene restituito al ciclo dell’acqua, mentre le ceneri ossee che lo accompagnano rimangono in un’urna da dare ai propri cari. Con questo procedimento si riducono le emissioni di gas serra di un funerale di circa il 35%.

Dispersione delle ceneri e le nuove sepolture ecologiche in Italia.
Esiste una legge nazionale che permette la dispersione delle ceneri nel terreno, in aree a ciò appositamente destinate all’interno dei cimiteri, in natura o in aree private, mentre è vietata nei centri urbani (art. 3, L. 30.3.2001 n. 130). L’applicazione della legge è demandata a livello locale, per questo è sempre bene informarsi presso gli uffici preposti.

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Guida pratica al testamento: i principi generali https://www.paternostrosnc.com/guida-pratica-al-testamento-principi-generali-2/ Fri, 28 Jun 2019 12:37:48 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1294 Con il presente contributo inauguriamo la Guida pratica al testamento. In questo primo articolo si analizzeranno i principi generali in materia testamentaria, la capacità di disporre per testamento, il contenuto del negozio testamentario e le forme di testamento previste dal nostro ordinamento, messe a disposizione dell’autonomia privata per la manifestazione delle proprie volontà per il […]

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Con il presente contributo inauguriamo la Guida pratica al testamento. In questo primo articolo si analizzeranno i principi generali in materia testamentaria, la capacità di disporre per testamento, il contenuto del negozio testamentario e le forme di testamento previste dal nostro ordinamento, messe a disposizione dell’autonomia privata per la manifestazione delle proprie volontà per il tempo in cui si sarà cessato di vivere.

Ai sensi dell’art. 456 c.c., la successione si apre al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto.

La successione può essere legittima o testamentaria. La successione legittima si apre soltanto in assenza di disposizioni testamentarie; successione legittima e testamentaria possono anche coesistere quando, in presenza di disposizioni testamentarie, occorre disciplinare la sorte dei beni non ricompresi nelle stesse.

Ai sensi dell’art. 587 c.c., il testamento è un atto con il quale taluno dispone di tutte le proprie sostanze o di parte di esse per il tempo in cui avrà cessato di vivere.

Il contenuto tipico del testamento è rappresentato dalle disposizioni di carattere patrimoniale, con le quali taluno appunto “dispone” delle proprie sostanze per il tempo successivo alla propria morte. Il testamento può contenere però anche disposizioni atipiche, di carattere non patrimoniale, quali il riconoscimento di un figlio nato fuori dal matrimonio (art. 254 c.c.), la designazione di un tutore (art. 348 c.c.), la dichiarazione di riabilitazione di un indegno (art. 466 c.c.) o le disposizioni sulla cremazione del cadavere (art. 79 D.P.R. 285/1990) e sulla dispersione delle ceneri (Legge 20 marzo 2001 n. 130).

La prima caratteristica che viene evidenziata di questo atto è la sua revocabilità: si è voluta assicurare la piena libertà del testatore in ordine alla regolamentazione post mortem dei propri interessi, libertà ribadita anche dall’art. 679 c.c., che vieta ogni rinunzia alla facoltà di revocare le disposizioni testamentarie. Si suole dire che “ambulatoria est voluntas defuncti, usque ad vitae supremum exitum”: fino all’ultimo istante della sua vita il testatore è libero di cambiare il proprio volere, senza che sia ammessa alcuna interferenza da parte di terzi. Principio cardine del nostro sistema è l’art. 458 c.c., che statuisce la nullità di qualsiasi patto successorio, ossia di qualunque accordo in ordine all’istituzione di erede, alla disposizione di diritti successori o alla rinunzia agli stessi.

Il testamento è un atto a causa di morte, privo di qualsiasi efficacia nei confronti dei terzi prima che si verifichi l’evento morte, non recettizio, nel senso che la sua efficacia non è subordinata ad alcun onere di comunicazione a terzi, ed unilaterale: esso contiene soltanto la manifestazione di volontà del disponente, rispetto alla quale l’accettazione del chiamato all’eredità si pone come negozio autonomo e separato, non come accettazione di una proposta, ma come esercizio del diritto di far propri gli effetti successori.

E’ un atto personalissimo, che può essere compiuto soltanto dal soggetto interessato e capace e non tramite un rappresentante legale o volontario da chi non ha piena capacità di disporre dei propri diritti: non possono validamente disporre per testamento i minori (ancorché emancipati), tramite la rappresentanza dei genitori, e gli interdetti, a mezzo del tutore (art. 591 c.c.). Possono invece testare gli inabilitati e, in linea generale, i beneficiari di amministrazione di sostegno, a meno che gli stessi non si trovino in stato di incapacità naturale o che non sia diversamente disposto nel decreto di nomina dell’amministratore di sostegno. Si precisa al riguardo che l’art. 411, ultimo comma, c.c., attribuisce al Giudice Tutelare la facoltà di estendere al beneficiario di amministrazione di sostegno alcune delle incapacità previste per l’interdetto e l’inabilitato: secondo una parte della dottrina, però, nel caso in cui, nel corso di un procedimento per la nomina di amministratore di sostegno emerga uno stato di incapacità del potenziale beneficiario, tale da far propendere per l’esclusione addirittura della capacità di testare, ebbene, in questo caso sarebbe doveroso trasmettere gli atti al Tribunale competente per l’apertura del procedimento di interdizione. Possono validamente testare, infine, i falliti, nonché coloro che versano in stato di interdizione legale, pena accessoria quest’ultima conseguente alla condanna all’ergastolo o alla reclusione per un tempo non inferiore a cinque anni (art. 32 c.p.).

Il testamento è un atto a titolo gratuito, in quanto realizza delle attribuzioni senza corrispettivo, ma non sempre è una liberalità, dal momento che da esso può non discendere un arricchimento del beneficiario della disposizione, ad esempio nel caso in cui l’eredità sia oberata di debiti (damnosa hereditas).

Il testamento è un atto formale, per il quale è richiesta ad substantiam una della forme tipiche espressamente e tassativamente stabilite dagli articoli 601 e seguenti c.c.: testamento olografo, testamento pubblico, testamento segreto o testamenti speciali. Il rigido formalismo al quale è sottoposto il testamento dal nostro legislatore è dovuto all’estrema importanza che questo atto ha da sempre rivestito in tutti gli ordinamenti giuridici. A differenza che nel diritto romano, ove era consentita la proclamazione solenne e pubblica, con l’utilizzo di speciali formule, dell’erede testamentario, non è ammesso nel nostro ordinamento il testamento orale (detto nuncupativo).

Il testamento olografo, che rappresenta la forma più semplice ed utilizzata di testamento, è quello scritto per intero, datato e sottoscritto di mano del testatore (art. 602 c.c.). E’ una scrittura privata, che può essere conservata dal testatore fino alla morte o depositata fiduciariamente presso un Notaio, al fine di garantirne maggiormente la conservazione ed evitare qualsiasi rischio di smarrimento od alterazione. Può essere confezionato esclusivamente da chi sa leggere e scrivere.

Il testamento pubblico è un vero e proprio atto pubblico, ricevuto dal Notaio alla presenza di due testimoni (art. 603 c.c.). È il solo testamento notarile in senso stretto, in quanto il Notaio riceve la volontà testamentaria e redige l’atto. Si tratta della forma testamentaria più solenne, alla quale possono accedere tutti, anche coloro che non sanno leggere e scrivere, che presenta il vantaggio di un rigoroso accertamento della volontà del testatore e di una guida tecnica nella redazione, corredato però dallo svantaggio della maggiore gravosità di spese.

Il testamento segreto è una forma praticamente inutilizzata nella pratica, disciplinata dagli articoli 604 e seguenti del Codice Civile; può essere scritto dal testatore o da un terzo, a mano o con mezzi meccanici; può essere fatto da chi non sa scrivere, ma non da chi non sa leggere. La carta sulla quale è scritto il testamento deve essere consegnata ad un Notaio, che, alla presenza di due testimoni, redige un verbale di deposito: si configura, secondo l’orientamento dominante, un atto complesso, costituito dalla scheda testamentaria e dall’atto notarile di ricevimento. Ciò che rimane segreto è il contenuto delle disposizioni di ultima volontà, ma non il fatto di aver confezionato il testamento.

Il Codice Civile disciplina poi, agli articoli 609 e seguenti, alcune forme tassative di testamenti speciali, che sono previste allo scopo di facilitare la manifestazione di volontà del testatore in particolari circostanze nelle quali non è consentito o non è agevole ricorrere al Notaio. Si tratta del testamento in occasione di malattie contagiose o calamità pubbliche o infortuni, dei testamenti a bordo di nave o di aereo e dei testamenti dei militari in zone di operazioni belliche o prigionieri. Sono testamenti pubblici ricevuti da persone che rivestono determinate cariche (il Giudice di Pace, il Sindaco, il Ministro di Culto, il Comandante di nave o di aereo, il Cappellano militare), con requisiti formali molto ridotti e con efficacia temporale di tre mesi dal ritorno alla situazione normale.

Il testamento biologico, nonostante la terminologia utilizzata, non è un vero e proprio testamento: con questa espressione si indica il documento con il quale un soggetto, in previsione della propria futura incapacità, detta disposizioni inerenti alle cure mediche cui intende o non intende sottoporsi ed, eventualmente, nomina un tutore. Non si tratta di un testamento in senso stretto, poiché non è un atto dispositivo delle proprie sostanze per il tempo successivo alla morte, ma è un negozio giuridico unilaterale inter vivos, avente ad oggetto la vita stessa del disponente, la cui efficacia è differita ad un momento successivo coincidente non con la morte del disponente, ma con il prodursi di uno stato di incapacità psichica, antecedente alla morte. L’istituto, che fino a pochi mesi fa non era disciplinato dal nostro legislatore, ha trovato finalmente un riconoscimento ed una specifica regolamentazione nella Legge 22 dicembre 2017 n. 219, recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, in vigore dal 31 gennaio 2018. A ciascun individuo maggiorenne e capace di intendere e volere è attribuita la facoltà di dettare le proprie DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento), esprimendo le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari.

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CREMAZIONE IN ITALIA https://www.paternostrosnc.com/cremazione-in-italia-2/ Mon, 03 Jun 2019 06:05:43 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1285 CREMAZIONE A PALERMO Come si svolge la cremazione: La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna. Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti […]

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CREMAZIONE A PALERMO

Come si svolge la cremazione:

La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna.

Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. In quest’ultimo caso, l’urna deve essere realizzata in un materiale resistente non degradabile e sigillata con saldatura, anche a freddo o tramite collanti.
Per lo svolgimento della cremazione è previsto il pagamento di una tariffa stabilita dal Ministero dell’Interno e aggiornata anno per anno, in base al Decreto Ministeriale del 1° luglio del 2002, elaborato di concerto con il Ministero della Salute.

Chi può richiedere la cremazione:

Esistono diverse modalità per richiedere la cremazione che riassumiamo qui di seguito:
Volontà testamentaria espressa dal defunto
Volontà manifestata da parte dei parenti del defunto : in primo luogo dal coniuge o, in sua mancanza, dal parente più prossimo, individuato sulla base degli articoli 74 e seguenti del Codice Civile. In caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, è necessario che gli stessi siano tutti d’accordo.
Iscrizione a una società di cremazione, con presentazione di una dichiarazione sottoscritta dall’associato e convalidata dal presidente della stessa associazione. In questo caso la società di cremazione farà valere la volontà del defunto anche in presenza di familiari dissenzienti.

Come richiedere la cremazione:

La cremazione deve essere autorizzata dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso, previa presentazione di un atto scritto che testimoni la volontà di cremazione. La documentazione deve includere un certificato redatto dal medico curante o dal medico necroscopico, con firma autenticata dal coordinatore sanitario. Deve risultare escluso il sospetto di morte dovuta a reato.

Tempi di rilascio e validità:

In presenza delle condizioni previste dalla legge, il rilascio dell’autorizzazione è immediato e la sua validità è illimitata.

Servizio Cremazioni

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Distanza dai cimiteri e case sparse: un caso concreto. https://www.paternostrosnc.com/distanza-dai-cimiteri-case-sparse-un-caso-concreto/ Mon, 03 Jun 2019 05:42:42 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1282 Assume rilievo il caso di un proprietario di immobile posto nelle vicinanze di un cimitero: di fronte alla decisione assunta dal Consiglio comunale di ampliare il cimitero locale, riducendo il limite della distanza dalle mura del cimitero alla sua abitazione, a circa 30 metri, anziché rispettare il limite dei 50 metri previsto dalla legge, impugna […]

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Assume rilievo il caso di un proprietario di immobile posto nelle vicinanze di un cimitero: di fronte alla decisione assunta dal Consiglio comunale di ampliare il cimitero locale, riducendo il limite della distanza dalle mura del cimitero alla sua abitazione, a circa 30 metri, anziché rispettare il limite dei 50 metri previsto dalla legge, impugna la delibera dinanzi al giudice amministrativo. Il Comune sostiene che il limite dei 50 metri vale per il centro abitato e non anche nell’ipotesi (nella quale rientra l’immobile della controparte) di case sparse.

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Quanto costa un cofano? https://www.paternostrosnc.com/quanto-costa-un-cofano-2/ Thu, 30 May 2019 06:43:40 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1273 Ricerca, qualità ed estetica hanno un prezzo. E i cofani non fanno eccezione. «Ma perché devo investire di più per un cofano? In fondo molti clienti scelgono cofani di media qualità, sempre buoni, ma non pezzi unici di alta ebanisteria o cofani dal design esclusivo». Questo potrebbe essere il pensiero di un impresario. Ma l’impresario […]

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Ricerca, qualità ed estetica hanno un prezzo. E i cofani non fanno eccezione.

«Ma perché devo investire di più per un cofano? In fondo molti clienti scelgono cofani di media qualità, sempre buoni, ma non pezzi unici di alta ebanisteria o cofani dal design esclusivo». Questo potrebbe essere il pensiero di un impresario. Ma l’impresario è prima di tutto un imprenditore e come tale deve sempre pensare a dare il massimo alla propria clientela, sia in termini di scelta sia di qualità. Solo in questo modo può soddisfare tutte le aspettative e, grazie anche al passaparola, incrementare il gradimento e la fidelizzazione della propria impresa. È quindi importante avere una sala esposizioni luminosa, elegante e sobria, allestita con cofani di fattura e qualità differenti, in grado di rispondere a vari gusti ed esigenze. Accanto ai cofani più economici, ma sempre dignitosi anche nella loro semplicità, si affiancano i modelli di fascia media, in varie tipologie di essenze, per poi finire con i top della gamma, destinati soprattutto a chi è alla ricerca di modelli particolari ed esclusivi. Affidandosi ad aziende serie e importanti, che investono in ricerca e tecnologia garantendo elevati standard di produzione, l’impresario è certo di poter continuare a ordinare prodotti di alta qualità, senza sorprese o imperfezioni, sia per i modelli più economici sia per quelli più ricercati. Bisogna sapere che, oltre a essere sempre al centro della cerimonia funebre, il cofano è l’ultimo dono che la famiglia sceglie di fare al proprio caro ed è anche l’ultimo ricordo che resterà di lui. Per questo motivo, sia che si tratti di un modello di alta gamma sia nel caso che la scelta ricada su un prodotto più economico, questo deve essere sempre e comunque un cofano elegante, raffinato e di classe, in grado di valorizzare l’ultimo saluto e comunque sempre all’ altezza delle aspettative della famiglia.

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Il futuro demografico dell’Italia non ha “futuro”. https://www.paternostrosnc.com/futuro-demografico-dellitalia-non-futuro-2/ Thu, 30 May 2019 06:32:19 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1270 Roma. L’istat ha pubblicato oggi le “Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” nel rapporto “il futuro demografico del paese”. L’analisi dell’Istituto di Statistica prevede che il Mezzogiorno perda popolazione per tutto il periodo mentre nel centro-nord, dopo i primi trent’anni con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal […]

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Roma. L’istat ha pubblicato oggi le “Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” nel rapporto “il futuro demografico del paese”. L’analisi dell’Istituto di Statistica prevede che il Mezzogiorno perda popolazione per tutto il periodo mentre nel centro-nord, dopo i primi trent’anni con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal 2045 in avanti. Ne abbiamo parlato con Gian Carlo Blangiardo, uno dei massimi demografi italiani, docente di Demografia all’Università di Milano Bicocca.

“Queste previsioni, oggi vendute come nuove, sono in realtà sostanzialmente le stesse previsioni fatte nel 2017 con base 1° gennaio 2016, queste sono con base 1° gennaio 2017 – dice al Foglio -. Cosa c’è di diverso? Non è che la popolazione sia cambiata tanto in un anno, e nemmeno i risultati. Si è tenuto conto di quanto è successo nel 2016, sono piccoli dettagli. C’è però un messaggio: si ribadisce il fatto che la popolazione italiana è destinata, nel migliore dei casi, a rimanere ferma. E nel caso realistico siamo destinati a perdere popolazione”.

La condizione più grave, sottolineata dall’Istat, è quella del Mezzogiorno. “All’interno delle due componenti centro-nord e Mezzogiorno quello che rimane realmente fermo è appunto il Mezzogiorno. La ragione è semplice: il centro nord attenua i danni perché c’è una maggiore migrazione dall’estero, con un saldo positivo di 150 mila unità che si aggiungono ogni anno. Ci saranno poi sempre movimenti di popolazione dal sud al nord. E inoltre il sud si allinea a un saldo naturale (differenza tra nati e morti) negativo in tutta Italia. Questo fa sì che la popolazione del Mezzogiorno – che già non è la maggioranza – diminuisca a causa di tre fattori: inferiore trazione migratoria, migrazione verso nord, saldo naturale negativo”.

L’Istat stima che in Italia la popolazione residente scenderà a 59 milioni di persone nel 2045 e a 54,1 milioni nel 2065. Enfatizzando i media usano la parola “spopolamento” in particolare riferimento al Mezzogiorno. Cosa ne pensa? “Abbiamo 60,6 milioni oggi, ma diventerebbero 47 milioni nell’ipotesi improbabile di quello che Istat definisce estremo inferiore di una forchetta. Altrettanto è decisamente poco probabile il massimo della forchetta a 62 milioni. Il valore mediano fa scendere la popolazione attorno a 54 milioni nel 2065. Non è certo di spopolamento che stiamo parlando. È chiaramente un paese meno popolato, ma non si può dire che sia un paese vuoto… e d’altronde come possiamo immaginarlo”.

Da questi numeri, per quanto non nuovi, quale messaggio ricava? “È un messaggio che, quand’anche ripetitivo, è forte e importante: dobbiamo metterci nell’ordine di idee in cui la popolazione non crescerà e il saldo naturale si allargherà sempre di più. Se ora ci sono 183 mila morti in più rispetto ai nati, nell’arco di 4 decenni arriveremo ad avere 400 mila nati e 800 mila morti. Insomma un paese in cui prosperano le agenzie per onoranze funebri ma si vendono pochissimi fiocchetti colorati. Anno dopo anno è un continuo record al ribasso. Tutto ciò sostiene un’affermazione importante: si invecchia rapidamente. Se l’età della media della popolazione è circa 44,9 anni arriverà a 50 anni nel 2065, e questo vuol dire che la componente anziana va a crescere. Vuol dire non solo un carico maggiore per il sistema previdenziale ma anche la necessità di dotarsi di un sistema sanitario che faccia in modo che a un certo punto qualcuno non pensi che sia preferibile togliere di mezzo qualche anziano piuttosto che affrontare un costo crescente. Scopriamo, inoltre, che le persone con almeno cento anni oggi sono 17 mila e, secondo queste previsioni, diventeranno circa 120-130 mila. Se invece andiamo a contare gli ultra novantenni diventeranno oltre 2 milioni dai 700 mila di oggi. Questi cambiamenti di struttura della popolazione non possono non essere considerati di estrema rilevanza: bisogna inserire dei cambiamenti altrettanto forti nel nostro sistema che altrimenti non può reggere”.

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