costo funerale – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com onoranze funebri palermo servizi funebri servizi funerari palermo funerali cremazioni riti funebri palermo fratelli paternostro Thu, 21 Nov 2019 08:29:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.7 https://www.paternostrosnc.com/wp-content/uploads/2016/10/50_64x64-60x60.png costo funerale – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com 32 32 Svolta nell’ultimo addio. https://www.paternostrosnc.com/svolta-nellultimo-addio/ Thu, 21 Nov 2019 08:29:01 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1444 Sarà la visione di troppi film americani, sarà che le tradizioni cattoliche non sono più unanimemente condivise. Di certo c’è che anche le modalità con cui dare l’estremo saluto ai propri cari cambiano. La gente inizia a preferire cerimonie personalizzate. Mentre in un rito cattolico il sacerdote tende a ripetere per tutti le stesse parole […]

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Sarà la visione di troppi film americani, sarà che le tradizioni cattoliche non sono più unanimemente condivise. Di certo c’è che anche le modalità con cui dare l’estremo saluto ai propri cari cambiano.
La gente inizia a preferire cerimonie personalizzate. Mentre in un rito cattolico il sacerdote tende a ripetere per tutti le stesse parole sul significato della morte, c’è chi vuole evidenziare le caratteristiche del defunto, quello che ha fatto, quello che amava. Ci si rivolge più all’uomo che al rapporto con Dio».

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Cremazione, dove si usa di più e di meno nel mondo. https://www.paternostrosnc.com/cremazione-si-usa-piu-meno-nel-mondo-2/ Fri, 13 Sep 2019 06:44:45 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1367 Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari. Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire, ma di bruciare i […]

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Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari. Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire, ma di bruciare i cadaveri. È un metodo in crescita nel nostro Paese, ma ancora molto meno utilizzato che in altre aree. Ci sono enormi differenze infatti tra Paese e Paese nel mondo. Una mappa della Cremation Society della Gran Bretagna ce lo mostra.

Molto dipende dalle tradizioni culturali e religiose del luogo, anche se pure tra Paesi dalla cultura simile si osservano abitudini differenti.

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Che cosa significa affidare le ceneri a qualcuno? https://www.paternostrosnc.com/cosa-significa-affidare-le-ceneri-qualcuno/ Sat, 31 Aug 2019 06:27:41 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1355 Sfatiamo un mito molto comune: affidare l’urna a qualcuno non significa che l’affidatario potrà decidere che cosa fare delle ceneri. Tutt’ altro! L’affidatario dovrà infatti custodire l’urna presso la propria abitazione di residenza fino al momento della propria morte; dopo il decesso, l’urna affidatagli dovrà tornare in cimitero. Prima di proseguire oltre, facciamo un piccolo […]

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Sfatiamo un mito molto comune: affidare l’urna a qualcuno non significa che l’affidatario potrà decidere che cosa fare delle ceneri.

Tutt’ altro!

L’affidatario dovrà infatti custodire l’urna presso la propria abitazione di residenza fino al momento della propria morte; dopo il decesso, l’urna affidatagli dovrà tornare in cimitero.

Prima di proseguire oltre, facciamo un piccolo passo indietro, utile a ricordare che, in seguito della cremazione, le ceneri possono essere:

collocate in cimitero (tumulate in appositi loculi o nelle tombe di famiglia),
OPPURE disperse in natura o negli appositi spazi all’interno di cimiteri (leggi l’articolo Dove disperdere le ceneri di cremazione)
OPPURE affidate a qualcuno che, per legge, dovrà custodirle presso la propria abitazione.

 Che cosa significa affidare le ceneri a una persona?
L’affido significa che le ceneri devono essere custodite presso l’indirizzo di residenza della persona affidataria. Per capirci: se l’affidatario cambia residenza, deve dichiarare in Comune anche il cambio di residenza dell’urna.

Nel momento in cui l’affidatario muore, l’urna non passa in eredità a qualcuno della famiglia e non è possibile chiedere la dispersione delle ceneri; l‘unica collocazione possibile è il cimitero.

Sono previsti sanzioni o controlli?
Molto spesso sentiamo persone affermare: “Sì, ma chi verrà mai a controllare?”

La verità è che l’affido dell’urna viene segnato in un apposito registro comunale e, in qualsiasi momento, possono essere richiesti controlli da parte delle autorità competenti.

Se l’urna non risulta presso la residenza dichiarata o se è stata manomessa in qualche modo, l’affidatario rischia pesanti ammende pecuniarie e fino anche alla reclusione in carcere.

Per la legge italiana, infatti, le ceneri sono equiparate a un cadavere e qualsiasi manomissione non autorizzata è considerata vilipendio.

L’affido può essere richiesto da un parente (con il consenso degli altri aventi diritto).
Se una persona muore senza aver lasciato alcuna disposizione scritta, l’affido può essere richiesto da un parente in linea diretta (coniuge, figlio, nipote), purché ci sia il consenso di tutti gli altri parenti di pari ordine e grado.

In un caso o nell’altra, la persona affidataria dovrà firmare tutti i documenti necessari, richiesti dal Comune di decesso e, se diverso, dal Comune di destinazione delle ceneri (di solito, è l’agenzia di Onoranza Funebri a fare da tramite tra i superstiti e gli uffici comunali).

 

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Morti, sono troppi: 53 milioni l’anno. Non c’è più Terra. E anche a cremarli… https://www.paternostrosnc.com/morti-troppi-53-milioni-lanno-non-ce-piu-terra-anche-cremarli/ Sat, 31 Aug 2019 05:59:27 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1351 Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura […]

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Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura “classica”. Ci si può far cremare, è vero, non si occupa posto ma s’inquina. E allora? Allora le soluzioni proposte sono diverse, il tema della Morte è però tema delicato e diverso a seconda delle culture. L’unica certezza è che una soluzione andrà trovata, perché di spazio non ce n’è più.
In Inghilterra, per esempio, la stima è che la terra disponibile per ospitare sepolture finirà entrò 5 anni. Praticamente domani.
L’ex presidente del Faculty of Public Health, John Ashton, ha proposto di sfruttare le area adiacenti ad autostrade e piste ciclabili. Zone dove non si può costruire per ragioni di sicurezze e punti dove il caro estinto diventerebbe letteralmente concime, favorendo la crescita di piante e fiori ornamentali ma soprattutto diventando sostenibile. Oltreoceano, negli Stati Uniti, sono andati oltre, anche se lì la terra, per ora, non manca.
Dal 2020 a Washington sarà possibile utilizzare i resti umani per concimare il giardino. Più o meno letteralmente. I cadaveri verranno inseriti in cilindri di acciaio, dove saranno aggiunti paglia, legno e soprattutto batteri che trasformeranno il tutto in terriccio nel giro di un paio di mesi. Terriccio da stendere direttamente nelle proprie fioriere. La Recompose, la società che fornirà questo servizio, ha anche creato un luogo dove è possibile seguire l’evoluzione del proprio defunto da cadavere a terra. Macabro a dirsi e ancor di più a vedersi, ma nulla più, in fondo, del vecchio “pulvis es, et in pulverem reverteris”.
Un problema, quello del ‘sovraffollamento cadaverico’ che può apparire come marginale. Ma non è così visti i ritmi di crescita della popolazione umana.
Oltre 53 milioni le persone che muoiono ogni anno: 53.3 secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per seppellirli servirebbero 10.788.830 ettari di terra, stimando per ognuno uno spazio di un metro per due. Ma non è tutto. Per le sepolture tradizionali, o almeno tradizionali per la nostra cultura, quelle cioè con bara di legno e quant’altro, solo negli Usa ogni anno si abbattono 1.6 milioni di ettari di foresta per ottenere i 13 milioni di chili di legno per la realizzazione delle bare. Alberi che, in vita, mangerebbero la bellezza di 65 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. Oltre a 2.700 tonnellate di rame e bronzo, 104 tonnellate di acciaio e addirittura 1.636.000 di tonnellate di cemento. Questo solo negli Usa.
Numeri alla mano è evidente che è un approccio non sostenibile. La prima alternativa, che ha alleggerito questo tipo di problema nel nostro Paese dove ogni anno ci sono 300 mila morti e dove ci sono liste di attesa in più di un cimitero, è la cremazione. Quasi un italiano su tre sceglie questa

possibilità. La cremazione però, se da un lato libera la terra e risolve quindi il problema dello spazio, non risolve quello della sostenibilità. I forni infatti inquinano e hanno un alto impatto ambientale.

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Tanatoprassi https://www.paternostrosnc.com/tanatoprassi/ Sat, 27 Jul 2019 14:11:18 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1329 Diversi termini sono utilizzati dai direttori delle pompe funebri per designare questo trattamento, come conservazione sanitaria, trattamento igienico, preparazione del cadavere ecc. Nel far conoscere la Tanatoprassi al grande pubblico, il direttore della Fratelli Paternostro S.n.c. deve egli stesso essere convinto che essa è efficace e che fa parte di un moderno procedimento funerario. Legalmente, […]

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Diversi termini sono utilizzati dai direttori delle pompe funebri per designare questo trattamento, come conservazione sanitaria, trattamento igienico, preparazione del cadavere ecc.
Nel far conoscere la Tanatoprassi al grande pubblico, il direttore della Fratelli Paternostro S.n.c. deve egli stesso essere convinto che essa è efficace e che fa parte di un moderno procedimento funerario. Legalmente, bisogna ottenere il permesso prima di procedere al trattamento, dando come ragioni di impiego le seguenti:
in primo luogo ciò assicura che non sussistano rischi o paura d’infezione nel contatto con il cadavere;
in secondo luogo ciò produce, senza mutilazioni, un colore e un’aria naturale sul corpo tali da far pensare ad un essere vivente;
in terzo luogo ciò arresta le modificazioni dovute alla putrefazione che si presentano come emissioni e scoli da tutti gli orifizi del corpo.
E’ importante avere dalla propria parte la classe medica e perciò è bene effettuare incontri con medici ed ufficiali sanitari locali e incoraggiarli a dare sostegno al trattamento.creamazioni tumulazioni palermo
Come già detto in precedenza, il procedimento attuale di tanatoprassi è un metodo di conservazione temporanea e di presentazione del defunto, relativamente semplice in termini di principio, ma che richiede da parte del tanatoprattore delle solide conoscenze sia teoriche che pratiche, senza contare alcune qualità morali indispensabili per esercitare una professione così delicata. Si tratta in realtà di una iniezione intra-arteriosa di un liquido antisettico che disinfetta e conserva, ad una pressione abbastanza forte da farlo mescolare al sangue, la maggiore fonte di decomposizione. Viene praticato un drenaggio venoso di lieve entità, seguito dal drenaggio delle cavità addominali e toraciche, soprattutto in presenza di determinate malattie.
Questi trattamenti vengono completati da una accurata pulizia e sistemazione del cadavere e dalle cure al viso che renderanno così alla famiglia un defunto “tranquillo e tranquillizzante”, una immagine serena che rimarrà per molto tempo nei loro ricordi.

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SERVIZIO CREMAZIONI https://www.paternostrosnc.com/servizio-cremazioni/ Fri, 28 Jun 2019 16:47:51 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1304 L’Impresa Funebre Fratelli Paternostro S.n.c. è un punto di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca di un servizio cremazioni attento e professionale di Palermo, supportato da una qualificata attività di consulenza e di assistenza.     Come si svolge la cremazione: La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti […]

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L’Impresa Funebre Fratelli Paternostro S.n.c. è un punto di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca di un servizio cremazioni attento e professionale di Palermo, supportato da una qualificata attività di consulenza e di assistenza.

 

 

Come si svolge la cremazione:

La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna.
Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. In quest’ultimo caso, l’urna deve essere realizzata in un materiale resistente non degradabile e sigillata con saldatura, anche a freddo o tramite collanti.

Per lo svolgimento della cremazione è previsto il pagamento di una tariffa stabilita dal Ministero dell’Interno e aggiornata anno per anno, in base al Decreto Ministeriale del 1° luglio del 2002, elaborato di concerto con il Ministero della Salute.

Chi può richiedere la cremazione:
Esistono diverse modalità per richiedere la cremazione che riassumiamo qui di seguito:

Volontà testamentaria espressa dal defunto
Volontà manifestata da parte dei parenti del defunto : in primo luogo dal coniuge o, in sua mancanza, dal parente più prossimo, individuato sulla base degli articoli 74 e seguenti del Codice Civile. In caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, è necessario che gli stessi siano tutti d’accordo.
Iscrizione a una società di cremazione, con presentazione di una dichiarazione sottoscritta dall’associato e convalidata dal presidente della stessa associazione. In questo caso la società di cremazione farà valere la volontà del defunto anche in presenza di familiari dissenzienti.
Come richiedere la cremazione
La cremazione deve essere autorizzata dall’Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso, previa presentazione di un atto scritto che testimoni la volontà di cremazione. La documentazione deve includere un certificato redatto dal medico curante o dal medico necroscopico, con firma autenticata dal coordinatore sanitario. Deve risultare escluso il sospetto di morte dovuta a reato.

Tempi di rilascio e validità:
In presenza delle condizioni previste dalla legge, il rilascio dell’autorizzazione è immediato e la sua validità è illimitata.

 

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Quanto costa un cofano? https://www.paternostrosnc.com/quanto-costa-un-cofano-2/ Thu, 30 May 2019 06:43:40 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1273 Ricerca, qualità ed estetica hanno un prezzo. E i cofani non fanno eccezione. «Ma perché devo investire di più per un cofano? In fondo molti clienti scelgono cofani di media qualità, sempre buoni, ma non pezzi unici di alta ebanisteria o cofani dal design esclusivo». Questo potrebbe essere il pensiero di un impresario. Ma l’impresario […]

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Ricerca, qualità ed estetica hanno un prezzo. E i cofani non fanno eccezione.

«Ma perché devo investire di più per un cofano? In fondo molti clienti scelgono cofani di media qualità, sempre buoni, ma non pezzi unici di alta ebanisteria o cofani dal design esclusivo». Questo potrebbe essere il pensiero di un impresario. Ma l’impresario è prima di tutto un imprenditore e come tale deve sempre pensare a dare il massimo alla propria clientela, sia in termini di scelta sia di qualità. Solo in questo modo può soddisfare tutte le aspettative e, grazie anche al passaparola, incrementare il gradimento e la fidelizzazione della propria impresa. È quindi importante avere una sala esposizioni luminosa, elegante e sobria, allestita con cofani di fattura e qualità differenti, in grado di rispondere a vari gusti ed esigenze. Accanto ai cofani più economici, ma sempre dignitosi anche nella loro semplicità, si affiancano i modelli di fascia media, in varie tipologie di essenze, per poi finire con i top della gamma, destinati soprattutto a chi è alla ricerca di modelli particolari ed esclusivi. Affidandosi ad aziende serie e importanti, che investono in ricerca e tecnologia garantendo elevati standard di produzione, l’impresario è certo di poter continuare a ordinare prodotti di alta qualità, senza sorprese o imperfezioni, sia per i modelli più economici sia per quelli più ricercati. Bisogna sapere che, oltre a essere sempre al centro della cerimonia funebre, il cofano è l’ultimo dono che la famiglia sceglie di fare al proprio caro ed è anche l’ultimo ricordo che resterà di lui. Per questo motivo, sia che si tratti di un modello di alta gamma sia nel caso che la scelta ricada su un prodotto più economico, questo deve essere sempre e comunque un cofano elegante, raffinato e di classe, in grado di valorizzare l’ultimo saluto e comunque sempre all’ altezza delle aspettative della famiglia.

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Il futuro demografico dell’Italia non ha “futuro”. https://www.paternostrosnc.com/futuro-demografico-dellitalia-non-futuro-2/ Thu, 30 May 2019 06:32:19 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1270 Roma. L’istat ha pubblicato oggi le “Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” nel rapporto “il futuro demografico del paese”. L’analisi dell’Istituto di Statistica prevede che il Mezzogiorno perda popolazione per tutto il periodo mentre nel centro-nord, dopo i primi trent’anni con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal […]

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Roma. L’istat ha pubblicato oggi le “Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” nel rapporto “il futuro demografico del paese”. L’analisi dell’Istituto di Statistica prevede che il Mezzogiorno perda popolazione per tutto il periodo mentre nel centro-nord, dopo i primi trent’anni con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal 2045 in avanti. Ne abbiamo parlato con Gian Carlo Blangiardo, uno dei massimi demografi italiani, docente di Demografia all’Università di Milano Bicocca.

“Queste previsioni, oggi vendute come nuove, sono in realtà sostanzialmente le stesse previsioni fatte nel 2017 con base 1° gennaio 2016, queste sono con base 1° gennaio 2017 – dice al Foglio -. Cosa c’è di diverso? Non è che la popolazione sia cambiata tanto in un anno, e nemmeno i risultati. Si è tenuto conto di quanto è successo nel 2016, sono piccoli dettagli. C’è però un messaggio: si ribadisce il fatto che la popolazione italiana è destinata, nel migliore dei casi, a rimanere ferma. E nel caso realistico siamo destinati a perdere popolazione”.

La condizione più grave, sottolineata dall’Istat, è quella del Mezzogiorno. “All’interno delle due componenti centro-nord e Mezzogiorno quello che rimane realmente fermo è appunto il Mezzogiorno. La ragione è semplice: il centro nord attenua i danni perché c’è una maggiore migrazione dall’estero, con un saldo positivo di 150 mila unità che si aggiungono ogni anno. Ci saranno poi sempre movimenti di popolazione dal sud al nord. E inoltre il sud si allinea a un saldo naturale (differenza tra nati e morti) negativo in tutta Italia. Questo fa sì che la popolazione del Mezzogiorno – che già non è la maggioranza – diminuisca a causa di tre fattori: inferiore trazione migratoria, migrazione verso nord, saldo naturale negativo”.

L’Istat stima che in Italia la popolazione residente scenderà a 59 milioni di persone nel 2045 e a 54,1 milioni nel 2065. Enfatizzando i media usano la parola “spopolamento” in particolare riferimento al Mezzogiorno. Cosa ne pensa? “Abbiamo 60,6 milioni oggi, ma diventerebbero 47 milioni nell’ipotesi improbabile di quello che Istat definisce estremo inferiore di una forchetta. Altrettanto è decisamente poco probabile il massimo della forchetta a 62 milioni. Il valore mediano fa scendere la popolazione attorno a 54 milioni nel 2065. Non è certo di spopolamento che stiamo parlando. È chiaramente un paese meno popolato, ma non si può dire che sia un paese vuoto… e d’altronde come possiamo immaginarlo”.

Da questi numeri, per quanto non nuovi, quale messaggio ricava? “È un messaggio che, quand’anche ripetitivo, è forte e importante: dobbiamo metterci nell’ordine di idee in cui la popolazione non crescerà e il saldo naturale si allargherà sempre di più. Se ora ci sono 183 mila morti in più rispetto ai nati, nell’arco di 4 decenni arriveremo ad avere 400 mila nati e 800 mila morti. Insomma un paese in cui prosperano le agenzie per onoranze funebri ma si vendono pochissimi fiocchetti colorati. Anno dopo anno è un continuo record al ribasso. Tutto ciò sostiene un’affermazione importante: si invecchia rapidamente. Se l’età della media della popolazione è circa 44,9 anni arriverà a 50 anni nel 2065, e questo vuol dire che la componente anziana va a crescere. Vuol dire non solo un carico maggiore per il sistema previdenziale ma anche la necessità di dotarsi di un sistema sanitario che faccia in modo che a un certo punto qualcuno non pensi che sia preferibile togliere di mezzo qualche anziano piuttosto che affrontare un costo crescente. Scopriamo, inoltre, che le persone con almeno cento anni oggi sono 17 mila e, secondo queste previsioni, diventeranno circa 120-130 mila. Se invece andiamo a contare gli ultra novantenni diventeranno oltre 2 milioni dai 700 mila di oggi. Questi cambiamenti di struttura della popolazione non possono non essere considerati di estrema rilevanza: bisogna inserire dei cambiamenti altrettanto forti nel nostro sistema che altrimenti non può reggere”.

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Le ferie per lutto. https://www.paternostrosnc.com/le-ferie-lutto-2/ Wed, 29 May 2019 06:25:14 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1266 Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto, per legge, a tre giorni lavorativi di permesso all’anno per lutto familiare. Si tratta di un vero e proprio permesso retribuito, cioè goduto a spese del datore di lavoro, che si riferisce a giornate lavorative, ossia non comprendenti i giorni festivi e il sabato (nel caso di settimana lavorativa […]

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Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto, per legge, a tre giorni lavorativi di permesso all’anno per lutto familiare. Si tratta di un vero e proprio permesso retribuito, cioè goduto a spese del datore di lavoro, che si riferisce a giornate lavorative, ossia non comprendenti i giorni festivi e il sabato (nel caso di settimana lavorativa corta), tranne in alcuni casi particolari. Ne possono usufruire anche i lavoratori a tempo determinato, purché dipendenti. Vediamo come godere delle ferie per lutto e in quali casi è possibile richiederle.

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Cappella di famiglia: concessione all’ utilizzo e retroattività. https://www.paternostrosnc.com/cappella-famiglia-concessione-all-utilizzo-retroattivita/ Tue, 28 May 2019 06:31:34 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1258 Vi può essere retroattività nella concessione all’utilizzo di una cappella gentilizia in cimitero? Chi gestisce i servizi cimiteriali ha detto che per poter utilizzare in futuro la cappella gentilizia di famiglia, occorre pagare la pratica amministrativa. È legittima ed ammissibile una retroattività di oltre 40 anni, esistendo comunque anche la prescrizione? – la concessione cimiteriale […]

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Vi può essere retroattività nella concessione all’utilizzo di una cappella gentilizia in cimitero? Chi gestisce i servizi cimiteriali ha detto che per poter utilizzare in futuro la cappella gentilizia di famiglia, occorre pagare la pratica amministrativa. È legittima ed ammissibile una retroattività di oltre 40 anni, esistendo comunque anche la prescrizione?

– la concessione cimiteriale di una cappella gentilizia per un periodo superiore ai 110 anni corrisponde ad una concessione perpetua, ossia concessione precedente rispetto all’entrata in vigore del vecchio regolamento nazionale di polizia mortuaria DPR 803/1975 entrato in vigore il 10 febbraio 1976;

– Il regolamento comunale ha presumibilmente disposto la trasformazione delle concessioni perpetue in concessioni temporanee di lunga durata soggette a rinnovo;

– Il Comune e i servizi di gestione mortuaria, tenendo conto di tale limite temporale, per il rinnovo indicano come anno di decorrenza quello dell’entrata in vigore della norma, ossia il 1976.

In altri termini, con la trasformazione delle concessioni cimiteriali perpetue in rinnovabili, che prevedono il pagamento del canone concessorio, il Comune retrodata la decorrenza al 1976, anno dell’introduzione del Regolamento predetto.

Al fine di avere una conferma di tale circostanza, sarebbe utile inoltrare agli uffici comunali una richiesta di chiarimento in merito alla vicenda, da depositare in forma scritta presso l’Ufficio protocollo, onde ottenere un riscontro oggettivo.

Quanto evidenziato, viene affermato per i seguenti motivi.

Gli spazi comunali adibiti ad aree cimiteriali, in quanto oggetto di concessione amministrativa, sono soggetti al regime di demanio pubblico ai sensi dell’art. 824 del codice civile, pertanto la concessione assegna temporaneamente il diritto d’uso ma non ne trasferisce la proprietà.

Le aree cimiteriali concesse sono quelle previste a tale scopo dal piano regolatore cimiteriale previsto dagli artt. 54 e seguenti del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285, noto anche come Regolamento di polizia mortuaria.

La concessione delle aree cimiteriali è rilasciata a famiglie aventi la residenza anagrafica nel Comune, intendendosi per “famiglia” la situazione risultante dalla scheda anagrafica del richiedente all’atto della richiesta.

Le concessioni di aree o manufatti per le sepolture private sono a tempo determinato e, ai sensi dell’art. 92 del D.P.R. 10/9/1990 n. 285: La durata è fissata:

in 99 anni per le aree o per i manufatti destinati alle sepolture per famiglie e collettività;

in 50 anni per i loculi;

in 30 anni per gli ossari e le nicchie/mensole cinerarie individuali;

A richiesta degli interessati è consentito il rinnovo per un uguale periodo di tempo dietro il pagamento del canone di concessione relativo.

Nell’ atto di concessione verrà indicata la decorrenza della stessa che ha inizio per le sepolture individuali dalla data del pagamento del canone di concessione, mentre per le sepolture di famiglia o destinate alla collettività, dalla data di stipula della concessione.

Poiché, da quanto leggo, la cappella gentilizia figura come proprietà della famiglia da oltre 110 anni, data dunque in concessione precedentemente all’ entrata in vigore del Regolamento di polizia mortuaria, si è concretizzato un caso di concessione cimiteriale perpetua.

Le concessioni perpetue rilasciate prima dell’entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 1975, n. 803 (Regolamento di polizia mortuaria), conservano tale regime giuridico, fatta salva la possibilità di dichiarare la decadenza se è accertata l’estinzione della famiglia, secondo modalità stabilite dal comune.

I comuni possono porre a carico dei titolari di concessioni perpetue, a titolo di concorso spese, delle quote annuali, calcolate sulla base delle spese complessive sostenute dai comuni per la manutenzione, la pulizia e l’illuminazione dei cimiteri. Il mancato pagamento delle quote costituisce motivo di decadenza della concessione.

A parere dello scrivente, il Comune retrodata la concessione, di 40 anni, all’ anno di entrata in vigore del regolamento calcolando dunque i successivi 90 anni da quella data. In altri termini, il Comune di riferimento, per disciplinare situazioni pregresse, con atto ricognitivo si limita a recepire agli atti lo status della concessione da quel preciso momento storico.

La giurisprudenza conferma quanto detto.

“La normativa regolamentare comunale di polizia mortuaria e sui cimiteri in tanto è legittima in quanto non viene a porsi in contrasto con la normativa regolamentare adottata dal Governo, in virtù di quanto previsto dall’art. 4 delle disposizioni preliminari al codice civile. La normativa comunale che impone, a pena di decadenza, il rinnovo della concessione cimiteriale perpetua al trascorrere di ogni trentennio è in contrasto con la disposizione di cui all’art. 93 del regolamento governativo approvato con D.P.R. n.803/1975 (il cui contenuto è stato poi ripetuto nell’art. 92 del D.P.R. 10.9.1990 n.285). Detta disposizione statale, dopo aver precisato che le concessioni cimiteriali rilasciate dopo l’entrata in vigore del regolamento, non possono avere una durata superiore ai 99 anni, salvo rinnovo, prevede per quelle anteriori, di durata superiore ai 99 anni, la facoltà di revoca da parte del Comune quando siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma e si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero. Consente poi al Comune, con l’atto di concessione, di imporre al concessionario determinati obblighi tra cui quello di costruire la sepoltura entro un tempo determinato, pena la decadenza della concessione. Con la conseguenza che nella normativa statale, per le concessioni di durata superiore ai 99 anni rilasciate anteriormente al D.P.R. n.803/1975, l’esercizio del potere discrezionale di revoca nell’interesse pubblico viene ancorato a due precisi presupposti (superamento di 50 anni dall’ultima tumulazione e grave insufficienza del cimitero), che debbono concorrere entrambi per la legittimità del provvedimento di revoca, mentre la decadenza viene consentita rispetto all ’inosservanza di determinati obblighi a carico del concessionario da precisare con l’atto di concessione (o con la convenzione che sovente l’accompagna). Con l’entrata in vigore del D.P.R. n.803/1975, debbono ritenersi abrogate in parte qua le disposizioni regolamentari comunali che imponevano il rinnovo della concessione cimiteriale ogni trentennio.” Consiglio di Stato, sez. V, 11 ottobre 2002, n. 5505.

“La natura demaniale dei cimiteri contrasta con la perpetuità delle concessioni cimiteriali, perché essa finirebbe per occultare un vero e proprio diritto di proprietà sul bene demaniale (cimitero), che per sua natura è un bene pubblico, destinato a vantaggio dell’intera collettività. Ne consegue che l’utilizzo di tale bene in favore di alcuni soggetti – che è ciò che si verifica attraverso una concessione – deve necessariamente essere temporalmente limitato (anche stabilendo una durata prolungata nel tempo e rinnovabile alla scadenza), venendo altrimenti contraddetta la sua ontologica finalità pubblica, al quale il bene verrebbe definitivamente sottratto”. Tar Puglia – Lecce, Sez. II – Sentenza 31 gennaio 2014, n. 289.

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