costo cremazione palermo – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com onoranze funebri palermo servizi funebri servizi funerari palermo funerali cremazioni riti funebri palermo fratelli paternostro Fri, 13 Sep 2019 06:53:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.8.8 https://www.paternostrosnc.com/wp-content/uploads/2016/10/50_64x64-60x60.png costo cremazione palermo – onoranze funebri Palermo – servizi funebri palermo – cremazioni Paternostro https://www.paternostrosnc.com 32 32 Cremazione, dove si usa di più e di meno nel mondo. https://www.paternostrosnc.com/cremazione-si-usa-piu-meno-nel-mondo-2/ Fri, 13 Sep 2019 06:44:45 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1367 Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari. Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire, ma di bruciare i […]

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Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari. Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire, ma di bruciare i cadaveri. È un metodo in crescita nel nostro Paese, ma ancora molto meno utilizzato che in altre aree. Ci sono enormi differenze infatti tra Paese e Paese nel mondo. Una mappa della Cremation Society della Gran Bretagna ce lo mostra.

Molto dipende dalle tradizioni culturali e religiose del luogo, anche se pure tra Paesi dalla cultura simile si osservano abitudini differenti.

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Che cosa significa affidare le ceneri a qualcuno? https://www.paternostrosnc.com/cosa-significa-affidare-le-ceneri-qualcuno/ Sat, 31 Aug 2019 06:27:41 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1355 Sfatiamo un mito molto comune: affidare l’urna a qualcuno non significa che l’affidatario potrà decidere che cosa fare delle ceneri. Tutt’ altro! L’affidatario dovrà infatti custodire l’urna presso la propria abitazione di residenza fino al momento della propria morte; dopo il decesso, l’urna affidatagli dovrà tornare in cimitero. Prima di proseguire oltre, facciamo un piccolo […]

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Sfatiamo un mito molto comune: affidare l’urna a qualcuno non significa che l’affidatario potrà decidere che cosa fare delle ceneri.

Tutt’ altro!

L’affidatario dovrà infatti custodire l’urna presso la propria abitazione di residenza fino al momento della propria morte; dopo il decesso, l’urna affidatagli dovrà tornare in cimitero.

Prima di proseguire oltre, facciamo un piccolo passo indietro, utile a ricordare che, in seguito della cremazione, le ceneri possono essere:

collocate in cimitero (tumulate in appositi loculi o nelle tombe di famiglia),
OPPURE disperse in natura o negli appositi spazi all’interno di cimiteri (leggi l’articolo Dove disperdere le ceneri di cremazione)
OPPURE affidate a qualcuno che, per legge, dovrà custodirle presso la propria abitazione.

 Che cosa significa affidare le ceneri a una persona?
L’affido significa che le ceneri devono essere custodite presso l’indirizzo di residenza della persona affidataria. Per capirci: se l’affidatario cambia residenza, deve dichiarare in Comune anche il cambio di residenza dell’urna.

Nel momento in cui l’affidatario muore, l’urna non passa in eredità a qualcuno della famiglia e non è possibile chiedere la dispersione delle ceneri; l‘unica collocazione possibile è il cimitero.

Sono previsti sanzioni o controlli?
Molto spesso sentiamo persone affermare: “Sì, ma chi verrà mai a controllare?”

La verità è che l’affido dell’urna viene segnato in un apposito registro comunale e, in qualsiasi momento, possono essere richiesti controlli da parte delle autorità competenti.

Se l’urna non risulta presso la residenza dichiarata o se è stata manomessa in qualche modo, l’affidatario rischia pesanti ammende pecuniarie e fino anche alla reclusione in carcere.

Per la legge italiana, infatti, le ceneri sono equiparate a un cadavere e qualsiasi manomissione non autorizzata è considerata vilipendio.

L’affido può essere richiesto da un parente (con il consenso degli altri aventi diritto).
Se una persona muore senza aver lasciato alcuna disposizione scritta, l’affido può essere richiesto da un parente in linea diretta (coniuge, figlio, nipote), purché ci sia il consenso di tutti gli altri parenti di pari ordine e grado.

In un caso o nell’altra, la persona affidataria dovrà firmare tutti i documenti necessari, richiesti dal Comune di decesso e, se diverso, dal Comune di destinazione delle ceneri (di solito, è l’agenzia di Onoranza Funebri a fare da tramite tra i superstiti e gli uffici comunali).

 

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Morti, sono troppi: 53 milioni l’anno. Non c’è più Terra. E anche a cremarli… https://www.paternostrosnc.com/morti-troppi-53-milioni-lanno-non-ce-piu-terra-anche-cremarli/ Sat, 31 Aug 2019 05:59:27 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1351 Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura […]

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Siamo tanti, troppi per questo Pianeta e anche nei cimiteri oramai non c’è più posto. Muoiono, ogni anno, oltre 53 milioni di essere umani. Se tutti si facessero seppellire, e per fortuna non è così, servirebbero 11 milioni di ettari per ospitarli tutti, senza contare legno, rame e cemento che vengono usati per la sepoltura “classica”. Ci si può far cremare, è vero, non si occupa posto ma s’inquina. E allora? Allora le soluzioni proposte sono diverse, il tema della Morte è però tema delicato e diverso a seconda delle culture. L’unica certezza è che una soluzione andrà trovata, perché di spazio non ce n’è più.
In Inghilterra, per esempio, la stima è che la terra disponibile per ospitare sepolture finirà entrò 5 anni. Praticamente domani.
L’ex presidente del Faculty of Public Health, John Ashton, ha proposto di sfruttare le area adiacenti ad autostrade e piste ciclabili. Zone dove non si può costruire per ragioni di sicurezze e punti dove il caro estinto diventerebbe letteralmente concime, favorendo la crescita di piante e fiori ornamentali ma soprattutto diventando sostenibile. Oltreoceano, negli Stati Uniti, sono andati oltre, anche se lì la terra, per ora, non manca.
Dal 2020 a Washington sarà possibile utilizzare i resti umani per concimare il giardino. Più o meno letteralmente. I cadaveri verranno inseriti in cilindri di acciaio, dove saranno aggiunti paglia, legno e soprattutto batteri che trasformeranno il tutto in terriccio nel giro di un paio di mesi. Terriccio da stendere direttamente nelle proprie fioriere. La Recompose, la società che fornirà questo servizio, ha anche creato un luogo dove è possibile seguire l’evoluzione del proprio defunto da cadavere a terra. Macabro a dirsi e ancor di più a vedersi, ma nulla più, in fondo, del vecchio “pulvis es, et in pulverem reverteris”.
Un problema, quello del ‘sovraffollamento cadaverico’ che può apparire come marginale. Ma non è così visti i ritmi di crescita della popolazione umana.
Oltre 53 milioni le persone che muoiono ogni anno: 53.3 secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per seppellirli servirebbero 10.788.830 ettari di terra, stimando per ognuno uno spazio di un metro per due. Ma non è tutto. Per le sepolture tradizionali, o almeno tradizionali per la nostra cultura, quelle cioè con bara di legno e quant’altro, solo negli Usa ogni anno si abbattono 1.6 milioni di ettari di foresta per ottenere i 13 milioni di chili di legno per la realizzazione delle bare. Alberi che, in vita, mangerebbero la bellezza di 65 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno. Oltre a 2.700 tonnellate di rame e bronzo, 104 tonnellate di acciaio e addirittura 1.636.000 di tonnellate di cemento. Questo solo negli Usa.
Numeri alla mano è evidente che è un approccio non sostenibile. La prima alternativa, che ha alleggerito questo tipo di problema nel nostro Paese dove ogni anno ci sono 300 mila morti e dove ci sono liste di attesa in più di un cimitero, è la cremazione. Quasi un italiano su tre sceglie questa

possibilità. La cremazione però, se da un lato libera la terra e risolve quindi il problema dello spazio, non risolve quello della sostenibilità. I forni infatti inquinano e hanno un alto impatto ambientale.

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Come si svolge la cremazione. https://www.paternostrosnc.com/si-svolge-la-cremazione/ Thu, 08 Aug 2019 06:28:10 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1340 La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna. Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. In quest’ultimo caso, l’urna deve […]

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La pratica della cremazione prevede l’incenerimento della salma in appositi impianti presenti in Italia, e nella conseguente raccolta delle ceneri in un’apposita urna.
Le ceneri possono essere destinate alla tumulazione oppure alla dispersione, secondo la normativa vigente in materia, ma possono anche essere conservate privatamente dai parenti della persona scomparsa. In quest’ultimo caso, l’urna deve essere realizzata in un materiale resistente non degradabile e sigillata con saldatura, anche a freddo o tramite collanti.

Per lo svolgimento della cremazione è previsto il pagamento di una tariffa stabilita dal Ministero dell’Interno e aggiornata anno per anno, in base al Decreto Ministeriale del 1° luglio del 2002, elaborato di concerto con il Ministero della Salute.

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Funerale con cremazione costi medi 2019. https://www.paternostrosnc.com/funerale-cremazione-costi-medi-2019/ Sat, 27 Jul 2019 14:23:28 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1332 Come funziona la cremazione? La cremazione avviene mettendo nel forno crematorio la bara con la salma su una superficie piana. La bara viene messa nel forno tramite guide metalliche che la spingono nella parte superiore dell’impianto e una volta nel forno corpo del defunto e bara prendono rapidamente fuoco. Le ceneri e le ossa calcificate […]

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Come funziona la cremazione?
La cremazione avviene mettendo nel forno crematorio la bara con la salma su una superficie piana. La bara viene messa nel forno tramite guide metalliche che la spingono nella parte superiore dell’impianto e una volta nel forno corpo del defunto e bara prendono rapidamente fuoco. Le ceneri e le ossa calcificate cadono nella parte inferiore del forno, dove si completa la combustione.
I costi dei funerali nelle città italiane sono variabili e dipendono da diversi fattori, elementi e scelte che il defunto quando era in vita o i suoi parenti più prossimi scelgono per funzione funeraria, baria, lapide o cremazione e relativa urna. Per regolarci, solitamente un funerale ha un prezzo medio di circa 2/3mila euro, o qualcosina in più anche, considerando i costi delle principali città italiane, da Genova a Firenze, da Torino, Milano, Roma, Napoli, Bologna, Perugia, Bari, Venezia, L’Aquila, Palermo, Sassari, L’Aquila.

Funerale con cremazione come funziona
Per una persona, cattolica, che muore lasciando la volontà di essere cremato dopo la morte si possono celebrare le esequie con rito cattolico, permettendo dunque la funzione di un funerale come per qualsiasi altro defunto.
Le pratiche di cremazione si possono avviare solo se il defunto ha lasciato un testamento o una dichiarazione scritta relativa alla sua volontà di essere cremato o in mancanza di queste vi siano parenti più stretti che ne testimonino la volontà. L’autorizzazione alla cremazione si può avere solo a condizione che la persona defunta in vita abbia chiaramente espresso la volontà di essere cremata.
È l’agenzia di onoranze funebri che si occupa dell’organizzazione di servizio di cremazione. L’agenzia funebre si occupa, infatti, di trasporto del defunto e organizzazione della cerimonia di cremazione, pratiche burocratiche, scelta dell’urna cineraria e selezione del luogo per l’eventuale dispersione delle ceneri. La richiesta per la dispersione delle ceneri deve comunque essere presentata agli uffici comunali di competenza.

Funerale con cremazione quanto costa
Ma quali sono i costi per un funerale con cremazione? Anche per il funerale con cremazione, i costi sono molto variabili, come detto a inizio pezzo, e dipendono molto dalle scelte che si fanno per funerale, cremazione, urna, eventuale dispersione delle ceneri.
Per fare un esempio, a Roma, i prezzi della tassa per il servizio di cremazione vanno da 700 euro circa fino ad 800 a questa cifra bisogna aggiungere poi quella per la cremazione, che si aggira sui 500 euro, e per l’urna più eventuali costi di lapidi se l’urna viene per esempio conservata in un cimitero o in una cappella privata. Il costo medio di un funerale con cremazione si aggira sui 2.500 euro, e in alcuni casi può arrivare a superare anche i 3mila euro, se per esempio, si sceglie un’urna ‘lussuosa’ di legno pregiato.

Come avviene raccolta ceneri con cremazione
La cremazione è un procedimento che trasforma il corpo del defunto in cenere in un forno crematorio che deve raggiungere la temperatura di 900-1000 gradi centigradi.
Quando bara e corpo del defunto bruciano del tutto, i resti vengono ancora trattati con un’ultima fase che prevede la separazione, tramite una calamita, del materiale metallico contenuto nelle ceneri, come eventuali protesi, chiodi della bara, o eventuali gioielli precedentemente messi, dalle effettive ceneri da raccogliere e sigillare in un’urna.
Completata anche tale fase, l’urna viene consegnata ai parenti che decideranno cosa fare delle ceneri.
È, infatti, possibile conservare l’urna con le ceneri ma, stando a quanto previsto dalla legge italiana, è anche possibile disperdere liberamente le ceneri. Con la legge 130 del 30 Marzo 2001, infatti, è stata autorizzata anche nel nostro Paese la Dispersione delle Ceneri o l’Affido dell’ Urna presso la residenza del congiunto.

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COME AVVIENE UNA CREMAZIONE: https://www.paternostrosnc.com/come-avviene-una-cremazione-2/ Tue, 04 Jun 2019 06:39:00 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1290 In Italia, e nel mondo, è sempre più usuale il rito della cremazione post mortem. La cremazione è una pratica molto antica praticata anzitutto in Medio Oriente ed in Asia. In Italia le prime testimonianze di incinerazione dei cadaveri risalgono al neolitico. La pratica, però, si è diffusa solo a partire dalla media età del […]

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In Italia, e nel mondo, è sempre più usuale il rito della cremazione post mortem. La cremazione è una pratica molto antica praticata anzitutto in Medio Oriente ed in Asia. In Italia le prime testimonianze di incinerazione dei cadaveri risalgono al neolitico. La pratica, però, si è diffusa solo a partire dalla media età del bronzo. Con il Cristianesimo questa pratica decadde, dando spazio alla sepoltura.

Nel 1963, a seguito del Concilio Vaticano II, la Chiesa Cattolica ha disposto la sepoltura ecclesiastica anche per i fedeli che hanno scelto di farsi cremare, a condizione che la loro scelta non derivi dalla negazione dei dogmi cristiani. Attualmente in Italia la cremazione è praticata in circa il 10% dei casi. Questo a causa dell’assenza di strutture attrezzate che soprattutto nei piccoli centri non ci sono. Diversa è la situazione nel Lazio e nella Capitale, tanto che è prassi ormai per le onoranze funebri di Roma offrire questo servizio. In termini di legge è vietata la dispersione delle ceneri nei centri urbani, ma è concessa in spazi aperti come il mare, il bosco, la montagna e la campagna. E’ possibile, altresì, depositare le ceneri in spazi riservati all’interno dei cimiteri. Il processo di cremazione avviene attraverso forni molto potenti, capaci di raggiungere temperature di 900-100 gradi centigradi con l’arroventamento delle pareti per mezzo di resistenze elettriche o bruciatori a gas. Meno comuni i forni a fiamma diretta.

La salma viene trasportata presso l’impianto di cremazione dove sarà necessario completare tutte le pratiche burocratiche e legali. In alcuni casi vi è un periodo di attesa pari a 24-48 ore. Durante tale periodo, il defunto è protetto in un’unità di temperatura di refrigerazione controllata fino a quando la cremazione può essere eseguita. La salma adagiata nella bara entra nella camera preriscaldata scorrendo su alcuni binari. In questo passaggio viene sigillata dietro una porta meccanica. Quando la bara brucia il corpo si asciuga grazie al calore, che brucia la pelle ed i capelli. I muscoli si contraggono ed i tessuti molli vengono vaporizzati, mentre le ossa calcificheranno per mezzo del calore.

I gas prodotti dal processo sono espulsi attraverso un sistema di scarico che li purifica eliminando gli odori. Alcuni forni sono in possesso di un postbruciatore secondario per aiutare a bruciare completamente il corpo. Nel caso in cui il corpo non dovesse bruciare completamente, il tecnico addetto alla cremazione dovrà schiacciare i resti parzialmente cremati. Il corpo sarà così ridotto in frammenti e potrà essere raccolto in un vassoio dove raffredderà. Gli oggetti che restano (viti, chiodi, protesi, cerniere) vengono smaltiti secondo la legge.

Così si arriva alla polverizzazione dove i frammenti delle ossa vengono trasformati in sabbia fine. La macchina addetta a tale atto si chiama cremulator. In media ci vogliono circa tre ore per la cremazione di un corpo umano, riducendo così di 3-7 chili di cremains. Le ceneri di cremazione, solitamente, si presentano sotto forma di polvere pastosa di colore bianco. I resti sono trasferiti in un’urna di cremazione e consegnati al parente del defunto per essere conservati in casa, al cimitero, disperi o elaborati affinché il ricordo diventi un diamante.

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Il futuro demografico dell’Italia non ha “futuro”. https://www.paternostrosnc.com/futuro-demografico-dellitalia-non-futuro-2/ Thu, 30 May 2019 06:32:19 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1270 Roma. L’istat ha pubblicato oggi le “Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” nel rapporto “il futuro demografico del paese”. L’analisi dell’Istituto di Statistica prevede che il Mezzogiorno perda popolazione per tutto il periodo mentre nel centro-nord, dopo i primi trent’anni con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal […]

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Roma. L’istat ha pubblicato oggi le “Previsioni regionali della popolazione residente al 2065” nel rapporto “il futuro demografico del paese”. L’analisi dell’Istituto di Statistica prevede che il Mezzogiorno perda popolazione per tutto il periodo mentre nel centro-nord, dopo i primi trent’anni con un bilancio demografico positivo, si avrebbe un progressivo declino della popolazione soltanto dal 2045 in avanti. Ne abbiamo parlato con Gian Carlo Blangiardo, uno dei massimi demografi italiani, docente di Demografia all’Università di Milano Bicocca.

“Queste previsioni, oggi vendute come nuove, sono in realtà sostanzialmente le stesse previsioni fatte nel 2017 con base 1° gennaio 2016, queste sono con base 1° gennaio 2017 – dice al Foglio -. Cosa c’è di diverso? Non è che la popolazione sia cambiata tanto in un anno, e nemmeno i risultati. Si è tenuto conto di quanto è successo nel 2016, sono piccoli dettagli. C’è però un messaggio: si ribadisce il fatto che la popolazione italiana è destinata, nel migliore dei casi, a rimanere ferma. E nel caso realistico siamo destinati a perdere popolazione”.

La condizione più grave, sottolineata dall’Istat, è quella del Mezzogiorno. “All’interno delle due componenti centro-nord e Mezzogiorno quello che rimane realmente fermo è appunto il Mezzogiorno. La ragione è semplice: il centro nord attenua i danni perché c’è una maggiore migrazione dall’estero, con un saldo positivo di 150 mila unità che si aggiungono ogni anno. Ci saranno poi sempre movimenti di popolazione dal sud al nord. E inoltre il sud si allinea a un saldo naturale (differenza tra nati e morti) negativo in tutta Italia. Questo fa sì che la popolazione del Mezzogiorno – che già non è la maggioranza – diminuisca a causa di tre fattori: inferiore trazione migratoria, migrazione verso nord, saldo naturale negativo”.

L’Istat stima che in Italia la popolazione residente scenderà a 59 milioni di persone nel 2045 e a 54,1 milioni nel 2065. Enfatizzando i media usano la parola “spopolamento” in particolare riferimento al Mezzogiorno. Cosa ne pensa? “Abbiamo 60,6 milioni oggi, ma diventerebbero 47 milioni nell’ipotesi improbabile di quello che Istat definisce estremo inferiore di una forchetta. Altrettanto è decisamente poco probabile il massimo della forchetta a 62 milioni. Il valore mediano fa scendere la popolazione attorno a 54 milioni nel 2065. Non è certo di spopolamento che stiamo parlando. È chiaramente un paese meno popolato, ma non si può dire che sia un paese vuoto… e d’altronde come possiamo immaginarlo”.

Da questi numeri, per quanto non nuovi, quale messaggio ricava? “È un messaggio che, quand’anche ripetitivo, è forte e importante: dobbiamo metterci nell’ordine di idee in cui la popolazione non crescerà e il saldo naturale si allargherà sempre di più. Se ora ci sono 183 mila morti in più rispetto ai nati, nell’arco di 4 decenni arriveremo ad avere 400 mila nati e 800 mila morti. Insomma un paese in cui prosperano le agenzie per onoranze funebri ma si vendono pochissimi fiocchetti colorati. Anno dopo anno è un continuo record al ribasso. Tutto ciò sostiene un’affermazione importante: si invecchia rapidamente. Se l’età della media della popolazione è circa 44,9 anni arriverà a 50 anni nel 2065, e questo vuol dire che la componente anziana va a crescere. Vuol dire non solo un carico maggiore per il sistema previdenziale ma anche la necessità di dotarsi di un sistema sanitario che faccia in modo che a un certo punto qualcuno non pensi che sia preferibile togliere di mezzo qualche anziano piuttosto che affrontare un costo crescente. Scopriamo, inoltre, che le persone con almeno cento anni oggi sono 17 mila e, secondo queste previsioni, diventeranno circa 120-130 mila. Se invece andiamo a contare gli ultra novantenni diventeranno oltre 2 milioni dai 700 mila di oggi. Questi cambiamenti di struttura della popolazione non possono non essere considerati di estrema rilevanza: bisogna inserire dei cambiamenti altrettanto forti nel nostro sistema che altrimenti non può reggere”.

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La cremazione Diamond. https://www.paternostrosnc.com/la-cremazione-diamond-2/ Tue, 28 May 2019 06:40:59 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1261 L’ultima novità nel settore funebre è la cosiddetta cremazione diamond, che da un paio di anni sembra essere sbarcata anche in Italia. Di cosa si tratta esattamente? Come fa pensare la stessa espressione, si tratta di una particolare tipologia di cremazione, che con una tecnica specifica trasforma letteralmente le ceneri del defunto in diamanti. Una […]

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L’ultima novità nel settore funebre è la cosiddetta cremazione diamond, che da un paio di anni sembra essere sbarcata anche in Italia.

Di cosa si tratta esattamente? Come fa pensare la stessa espressione, si tratta di una particolare tipologia di cremazione, che con una tecnica specifica trasforma letteralmente le ceneri del defunto in diamanti.

Una novità splendente e preziosa, insomma, che sta rivoluzionando il settore della cremazione a Roma e nel resto del Paese.

Una frontiera nel settore funebre che sta anche facendo parlare molto di sé, soprattutto perché rappresenta, per credenti e non, una sorta di “trasformazione” del corpo di chi muore in qualcosa di molto concreto e tangibile, nonché materiale, come può essere un diamante.

D’altra parte, quale modo migliore per essere sempre sicuri di rimanere accanto a chi rimane anche dopo la nostra morte? Come si dice, un diamante è per sempre.

La cremazione diamond a Roma
Lo sa bene una nota agenzia funebre italiana che ha portato nel nostro Paese questa tecnica specifica di cremazione.

Proprio questa impresa di pompe funebri, sempre molto ironica e divergente, per parlare di cremazione a Roma, ha riempito letteralmente la città di manifesti pubblicitari dissacratori sulla cremazione diamond, giocando con un diamante messo al dito di una donna elegante e visibilmente in lutto con uno slogan che ha fatto molto scalpore.

Una battaglia politica contro la cremazione diamond
Una campagna che tuttavia ha suscitato anche qualche polemica, soprattutto in campo politico. In particolare il senatore Giovanardi è andato su tutte le furie parlando di blasfemia. Un’indignazione che si è tradotta nella presentazione di un emendamento in Senato per chiedere chiarimenti proprio su questa tecnica di cremazione.

Una vera e propria battaglia politica tutta italiana, insomma, contro un tipo di cremazione che esiste già da diverso tempo nel resto del mondo e d’Europa e che, come accade spesso anche per altre novità, una volta introdotta in Italia ha destato scalpore tra cattolici e non.

La tecnica della cremazione diamond
Ma tecnicamente in cosa consisterebbe questo tipo di cremazione? È molto semplice in effetti: si procede con la normale cremazione del corpo della persona defunta e poi queste ceneri vengono trasformate in un diamante tramite l’estrazione del carbonio.

Il carbonio, di conseguenza, viene lavorato ulteriormente con un procedimento chimico e diventa grafite. Da qui nasce il diamante. E proprio questa pietra preziosa viene poi restituita a chi rimane – di solito si presume un partner – e può essere anche indossato o comunque portato con sé.

Chiaramente, quando si parla di cremazione diamond i costi salgono e non poco. Si parla di cifre che si aggirano tra i tremila euro e perfino gli oltre 15 mila. A seconda del diamante e del procedimento.

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È possibile celebrare il funerale nella messa della domenica? https://www.paternostrosnc.com/possibile-celebrare-funerale-nella-messa-della-domenica/ Mon, 27 May 2019 15:22:59 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1247 Senza dubbio la celebrazione dell’Eucaristia è la preghiera più preziosa che si possa innalzare a Dio perché è Cristo che intercede per noi e con noi portando davanti al Padre il dono totale di sé sulla croce. Per questo, fin dai primi secoli, in occasione della morte i cristiani celebravano l’Eucaristia in suffragio del defunto, […]

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Senza dubbio la celebrazione dell’Eucaristia è la preghiera più preziosa che si possa innalzare a Dio perché è Cristo che intercede per noi e con noi portando davanti al Padre il dono totale di sé sulla croce.
Per questo, fin dai primi secoli, in occasione della morte i cristiani celebravano l’Eucaristia in suffragio del defunto, senza che essa facesse strettamente parte del rito esequiale.
Soltanto più tardi, quando era possibile, si unì al funerale anche la celebrazione della Messa. Anche le norme attuali prevedono il rito delle esequie nella Liturgia della Parola. Inoltre l’assemblea eucaristica domenicale ha una caratteristica di festa per cui le stesse norme proibiscono la Messa esequiale «nelle solennità di precetto e nelle domeniche di Avvento, di Quaresima e di Pasqua», ma non il funerale, tenendo presente che nei piccoli centri rurali la Messa domenicale potrebbe coincidere con l’unica Messa della settimana che riunisce tutti gli abitanti del luogo. L’ideale resta sempre quello di salvaguardare l’identità festiva dell’Eucaristia domenicale.

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Morte del coniuge: ecco cosa sapere e cosa fare. https://www.paternostrosnc.com/morte-del-coniuge-cosa-sapere-cosa/ Mon, 27 May 2019 06:42:16 +0000 https://www.paternostrosnc.com/?p=1244 La morte del coniuge potrebbe essere un duro colpo, ma bisogna riprendersi dopo lo shock subito e passare all’ azione. Vi sono una serie di questioni legali da svolgere, e non si può rimanere paralizzati per via del trauma per sempre. La prima cosa da fare dopo la morte del caro coniuge, è di recarsi […]

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La morte del coniuge potrebbe essere un duro colpo, ma bisogna riprendersi dopo lo shock subito e passare all’ azione. Vi sono una serie di questioni legali da svolgere, e non si può rimanere paralizzati per via del trauma per sempre. La prima cosa da fare dopo la morte del caro coniuge, è di recarsi all’ anagrafe a comunicare il decesso. Poi bisogna fare visita alla sede dell’ INPS per comunicare la morte della persona. Questo dev’ essere compiuto solo se il defunto aveva la pensione, mostrando il certificato della morte e il libretto di pensione. Starà quindi all’ Inps valutare la possibilità d’indirizzare la pensione al coniuge vivo, ovviamente modificandone il valore.

Inoltre, nel caso della morte del coniuge, entro 12 mesi dal decesso bisognerà presentare all’ Agenzia delle Entrate la richiesta di successione per i beni immobiliari, oltre a quelli mobili e finanziari. L’agenzia eseguirà alcuni controlli e corrisponderà al coniuge vivo una imposta, detta “di successione” variabile in relazione al grado di parentela. Prima, però, bisogna verificare l’esistenza di un testamento. E qualora questo esista, si dovrà affidarlo alle pratiche di un notaio o di un altro specialista competente in materia.

Una volta terminati questi primi passaggi dopo la morte del coniuge, si potrà passare alle varie utenze.

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